Da stanotte processioni della Settimana Santa a Molfetta. L’identità di una città
MOLFETTA - Stasera, a Corso Dante, le file per i sepolcri, alle chiese, si intrecceranno con i tanti molfettesi arrivati in città in queste ore. I sepolcri di questa sera, con le marce davanti alla chiesa di Santo Stefano, aprono le giornate più belle dell’anno. Quelle in cui una comunità si ritrova, riscoprendosi in una rete di significati, simboli ed eventi che segnano l’identità condivisa della comunità.
Le processioni, percorrendo strade e quartieri della città, attraversano luoghi e dimensioni dell’anima, annodandosi ai momenti che hanno segnato la formazione e la crescita delle persone entro la comunità. In questa unione della dimensione individuale e di quella collettiva, del tempo passato e di quello futuro, dentro il ritmo scandito dalle tradizioni, c’è la magia delle processioni pasquali.
In un momento in cui i connotati storici che segnano la specificità di una città si perdono a favore di spazi neutri e città commerciali, gli eventi della Settimana Santa segnano lo spazio dell’incontro. Corso Dante, da stasera, si riempie di storia e di vita. Stanotte il Cristo Morto, uscendo dalla chiesa di Santo Stefano, congiungerà la città vecchia e quella nuova, che si ritrovano alla ritirata su Corso Dante, al confine fra il centro storico e il resto della città, con il mare sullo sfondo.
È un momento magico, è lo spirito di Molfetta. È forse, lo spirito da cui partire per immaginare un nuovo futuro per la città, che parta dalla propria identità per metterla in gioco, aprendosi agli altri, abbattendo muri e confini, generando nuovi orizzonti.
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Autore: Giacomo Pisani