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Cup chiuso e liste d’attesa: Lo sportello medico popolare di Molfetta chiede un incontro urgente al direttore generale della ASL Bari
07 ottobre 2020

 MOLFETTA - Le continue denunce e sollecitazioni fatte, in questi mesi, dallo Sportello Medico Popolare di Molfetta, in merito alla chiusura del CUP e all' allungarsi delle liste d'attesa, non hanno sortito nessun effetto. "Abbiamo deciso, pertanto, di continuare a denunciare la cattiva gestione dei servizi offerti alla cittadinanza, direttamente al Direttore Generale dell'ASL Bari, alla Direzione Generale del nostro ospedale, al Sindaco Tommaso Minervini e al Presidente della Regione Puglia - dicono in un comunicato -.

Quella che viviamo è una situazione paradossale poiché, nonostante con l'evento pandemico ci si sia resi conto della fondamentale importanza della sanità pubblica, nulla è cambiato in questi mesi; anzi, tutti i malati che non sono affetti da COVID-19 hanno visto aumentare le difficoltà di accesso alle cure della sanità pubblica. Ci chiediamo come mai il CUP di Molfetta funzioni solo ed esclusivamente per i pagamenti. Ci risulta che anche nei paesi vicini, gli uffici CUP funzionino con tutte le precauzioni necessarie al contenimento della diffusione del contagio. Come accettare il fatto che per una visita o un esame, i tempi d'attesa siano di svariati mesi? Nei mesi di lockdown, molti cittadini hanno procrastinato visite ed esami e, quando sono riusciti, spesso privatamente, ad effettuare visite ed esami, si sono ritrovati davanti a situazioni cliniche complesse, dato il ritardo con le quali erano state diagnosticate.

In questa situazione, non ci risulta nessun piano straordinario capace di mobilitare la sanità pubblica, cosa che, francamente, riteniamo inaccettabile. Altrettanto inaccettabile è l'atteggiamento delle istituzioni locali assolutamente silenti. Il sindaco di Molfetta, legalmente la massima autorità sanitaria cittadina, non una sola volta ha chiesto spiegazioni rispetto alla chiusura del CUP. Il presidente della Regione, Michele Emiliano, impegnato nel raccontare un mondo della sanità che esiste solo nei suoi sogni in campagna elettorale, niente ha fatto in merito. I cittadini e, in particolare, i pazienti che nella malattia vivono il loro momento di massima fragilità, sono esausti ed esasperati da questa situazione e noi con loro.

Se non dovessimo avere risposta a questa nostra richiesta di un incontro, proseguiremo la nostra mobilitazione con nuove iniziative".

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