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Covid, la Polizia locale di Molfetta insegue e sanziona un giovane senza mascherina, ma ci sono ancora tanti assembramenti ignorati
18 dicembre 2020

 MOLFETTA – Una rondine non fa primavera. Forse sarebbe utile alla polizia locale di Molfetta ricordare questo proverbio popolare. L’ufficio stampa del Comune ha diffuso la notizia che un giovane in piazza Vittorio Emanuele, alla richiesta degli agenti di indossare la mascherina, si era rifiutato di farlo, dandosi alla fuga. Bloccato dopo un breve inseguimento da una seconda pattuglia in via Bufi, è stato denunciato per rifiuto di fornire le proprie generalità, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, oltre alla sanzione per non aver rispettato le normative anti-Covid.

Certamente è da apprezzare l’intervento della polizia locale in questo caso, ma dagli agenti è richiesto più coraggio anche nell’affrontare gli assembramenti che sono tanti a Molfetta e che sono segnalati ogni giorno dai cittadini. L’auto della polizia locale che gira per la città (forse sarebbe utile anche far girare qualcuno a piedi, come una volta) dovrebbe averli visti, come li hanno notati i cittadini, ma non ci risulta che siano stati sanzionati. Non è facendosi pubblicità per la sanzione a un singolo ragazzo, che si migliora la situazione complessiva, quando restano impuniti quelli che si assembrano ogni giorno (e lo vedono tutti) in varie zone della città, proprio in quelle proibite dall’ordinanza del sindaco (meglio non emetterle, se non si riesce a farle rispettare). Basta fare una passeggiata al lungomare per intervenire. Queste tolleranze, denunciate dai cittadini, non aiutano a migliorare la situazione. Qual è il timore? La reazione di alcuni giovani? Ma chi ha scelto di portare la divisa, deve essere pronto ad affrontare anche situazioni scomode. Quando è necessario si può chiedere l’aiuto ai carabinieri, che hanno il compito di garantire l’ordine pubblico.

Il rapporto fra quelli che una volta si chiamavano vigili urbani e i cittadini, non è dei migliori, anzi! Il nuovo comandante Aloia dovrebbe cercare di migliorare questo rapporto, certamente non con l’atteggiamento arrogante, che non fa autorevolezza, ma esercitando l’autorità con convinzione per meritarsi rispetto. Meglio prevenire che sanzionare: cosa si fa in questo senso? Forse le indicazioni dell’amministrazione comunale non aiutano, con la politica del lasciar fare. Il rispetto si raggiunge con l’esempio, la presenza e la capacità di relazionarsi, non armando la polizia locale, come ha suggerito qualche cittadino nostalgico di metodi di forza. Occorre un progetto condiviso e una riorganizzazione che ancora non si vedono e che farebbero la differenza. La gestione di uomini non si può fare dietro una scrivania, ma andando in mezzo alla gente per conquistare una fiducia che ancora non c’è. Non è con la multa per divieto di sosta, con gli autovelox in città e fuori, per fare cassa sanzionando chi ha superato anche di 5 km il limite di velocità, che si acquista autorevolezza e rispetto dei cittadini.

Ci piace ricordare un vigile d’altri tempi Camporeale, il “gigante buono” papà dell’attuale tenente Gaetano, severo, ma rispettato e amato da tutti, per la sua grande umanità e generosità.

Altri tempi, altri uomini, che dovrebbero essere di esempio. Buon lavoro agli agenti della polizia locale e al loro nuovo comandante: c’è tanta strada da fare.

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