BARI – La situazione dei contagi Covid in Puglia si sta aggravando: oggi sono stati fatti 6.723 tamponi con 766 nuovi positivi e 22 morti. I controlli sono scarsi e un allarme viene lanciato anche dall’Ordine dei medici che chiede una stretta più forte.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 8 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 6.723 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 766 casi positivi: 160 in provincia di Bari, 65 in provincia di Brindisi, 167 nella provincia BAT, 203 in provincia di Foggia, 63 in provincia di Lecce, 106 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione.

Sono stati registrati 22 decessi: 4 in provincia di Bari, 9 in provincia BAT, 2 in provincia di Brindisi, 3 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 2 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 601.253 test. 7.677 sono i pazienti guariti. 17.187 sono i casi attualmente positivi. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 25.701, così suddivisi: 10.106 nella Provincia di Bari; 2.858 nella Provincia di Bat; 1.843 nella Provincia di Brindisi; 6.233 nella Provincia di Foggia; 1.855 nella Provincia di Lecce; 2.625 nella Provincia di Taranto; 181  attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 8.11.2020 è disponibile al link: http://rpu.gl/PFDHA

Intanto arriva l’allarme dell’Ordine dei Medici: "In Puglia serve subito una stretta più forte", il presidente Filippo Anelli ha dichiarato a Repubblica che le misure sono insufficienti mentre la sanità rischia il collasso.

Anelli che è anche presidente della Fnomceo oltre che dell'Ordine dei medici di Bari sostiene che “il lockdown 'soft' della zona arancione dispiegherà i suoi effetti tra 20 giorni, quando rischia di essere ormai troppo tardi. Anche considerando che il trend di crescita rimanga costante e non abbia un andamento esponenziale, all'Immacolata rischiamo di avere 400 morti e la saturazione dei posti letto Covid che la Puglia ha a disposizione".
I dati cui fa riferimento Anelli, informa una nota, sono quelli regionali resi noti dal Ministero della Salute e aggiornati a ieri. Nella settimana dal 31 ottobre al 7 novembre in Puglia si è avuto un incremento di 5.180 positivi, con mediamente +740 soggetti positivi al SAR-COV-2 al giorno. Nello stesso periodo i ricoveri per Covid-19 sono passati da 638 a 876, con una media di 34 nuovi ricoveri al giorno, mentre gli ingressi nelle terapie intensive sono passati da 87 a 124, con una media di 5 nuovi ingressi al giorno. I decessi sono invece cresciuti da 723 a 816, con una media di 13 persone morte per Covid-19 al giorno. "Se questo andamento non rallenta - sottolinea Anelli - nel giro di 30 giorni avremo oltre 22mila positivi e 1876 posti letto, dei 2000 ad oggi previsti per i malati Covid, occupati".
"Se dovessimo arrivare a gennaio con questi ritmi di crescita - precisa - con l'arrivo dell'influenza stagionale il sistema andrà in tilt e non saremo più in grado di assistere né i pazienti Covid, né tutti gli altri. Le file di ambulanze dei giorni scorsi a Foggia ed Acquaviva e ieri le difficoltà al Di Venere sono la spia di un sistema che già oggi fa fatica a rispondere alle richieste di ricovero".
"Su un altro fronte - conclude Anelli - situazioni di assembramento come quelle che si sono viste ieri in Via Sparano a Bari (e che si sono viste stamattina al lungomare di Molfetta) indicano che esiste un difetto di comunicazione. I cittadini non hanno compreso che non bisogna uscire di casa. Il virus infatti si diffonde solo dall'incontro tra le persone".