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Coronavirus, prendere tutto il buono dalle piccole cose. RESTATE INFORMATI MA RESTATE A CASA. Continua l’iniziativa dei giornalisti di “Quindici” a Molfetta
Antonella Tatulli di "Quindici"
04 aprile 2020

MOLFETTA – Continua l’iniziativa “RESTATE INFORMATI MA RESTATE A CASA” avviata dai giornalisti di “Quindici” a Molfetta per sensibilizzare i cittadini a restare a casa. Ad informarli, pensiamo noi.
Oggi interviene Antonella Tatulli, redattrice di “Quindici”.

 

4 aprile 2020, siamo in casa da ormai più di un mese e nessuno credo si sarebbe mai aspettato di passare l’inizio della primavera nella propria dimora.

In questi pomeriggi uggiosi sovente ripenso a quando a fine dicembre con tutti i nostri cari abbiamo salutato il vecchio anno e abbracciato il nuovo carichi di aspettative, e, soprattutto non ci saremo mai sognati nulla di tutto questo. 

Bene, il nuovo anno è arrivato e quasi da subito a causa del famosissimo Covid 19, la popolazione mondiale è stata proiettata in una situazione quasi surreale, da film di fantascienza.

I negozi e i ristoranti hanno la serranda abbassata da settimane, il via vai dei lavoratori si è del tutto annullato, i grandi sorrisi dei bambini ora sono coperti da mascherine e le strade prima piene delle comitive di ragazzi adesso sono cariche di un silenzio assordante che non rende giustizia alla nostra amata Molfetta.

I più si sono organizzati come meglio hanno potuto, e questo grazie anche alla tecnologia (croce e delizia dei giorni nostri) che ha permesso lo smart working e il distance learning comodamente a casa. Mentre per alcuni questa nuova situazione potrebbe rappresentare il temuto colpo di grazia derivante da una già precaria situazione economica preesistente.

Tutto questo rende i nostri animi ancora più sensibili alla convivenza forzata che dobbiamo tenere con noi stessi per un periodo ancora (putroppo) indefinito. Infatti ahimè è questo il primo passo da dovere affrontare: accettare la realtà della quarantena e iniziare a dialogare con se stessi.

Quello che in sostanza non siamo più abituati a fare da molto tempo.

Abbiamo forse timore di quello che abbiamo da dirci? O siamo forse spaventati dal fatto che sul fondo della nostra coscienza potremo non trovare quello che ci aspettavamo?

Incognite a cui durante questa quarantena avremo, magari, la possibilità di dare risposta.

E ho avuto modo, in questi giorni, prestando una rapida occhiata ai vari social di accorgermi di quanto l’uomo del ventunesimo secolo sia molto propenso a dire e poco propenso a fare.

Il cosiddetto effetto Dunning-Kruger, fenomeno per il quale individui poco affini alla materia ostentano competenze straordinarie in questo caso specifico in campo medico, politico e strategico. 

Fatto sta che abbiamo finalmente la possibilità di fermarci, anche solo per rivalutare quello che fino ad ora abbiamo fatto meccanicamente, senza accorgercene.

Il mio augurio va dunque a tutta quella gente che approfitterà di questo periodo per rimettere in prospettiva la propria vita, prendere tutto il buono anche nelle piccole cose e tagliare via le cattive abitudini.

Per una volta ci viene offerta la possibilità di aiutare il prossimo stando a casa e credo francamente che non ci sia modo più comodo di aiutare il pianeta se non stesi sul divano di casa.  

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