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Coronavirus, da lunedì 4 maggio parte la Fase 2. Tutte le nuove misure annunciate dal premier Conte
Il presidente del Consiglio Conte, durante la conferenza stampa
27 aprile 2020

ROMA - "Al via la Fase 2, ma rispettando distanza sociale", è questa la prima raccomandazione del presidente del consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa con la quale ha annunciato l’avvio della Fase 2 del coronavirus, quella della parziale riapertura.

Rinvio al 1° giugno per la riapertura di bar, ristoranti e parrucchieri (si pensava all’11 maggio). "Far ripartire il Paese in sicurezza, poi la Fase 3", ha aggiunto Conte. "Le scuole rimarranno chiuse fino alla fine dell'anno scolastico".
Malumore nella Cei (la conferenza dei vescovi) che avrebbe voluto il ritorno alla liturgia, mentre ci saranno solo funerali con la presenza di massimo 15 persone.

Se ami l'Italia mantieni le distanze, ha detto Conte, spiegando che occorrerà mantenere la misure del distanziamento sociale. La fase due "è quella della responsabilità e della convivenza con il contagio". 

“Devi rispettare sempre la distanza di sicurezza, almeno un metro, anche nelle relazioni familiari. Gli esperti ci dicono che in un caso su 4 il contagio avviene nel contesto familiare”.

"Grazie ai sacrifici stiamo riuscendo a contenere" il coronavirus "e questo è un grande risultato", anche perché ci sono stati "momenti in cui ci sembrava sfuggire a ogni controllo", ma l'abbiamo affrontato con "forza, coraggio e senso di responsabilità". 

Mascherine senza Iva. Le mascherine chirurgiche costeranno 50 centesimi. Così il premier Giuseppe Conte, spiegando che ci sarà un prezzo calmierato e che il governo toglierà l'Iva sulle mascherine. 

Sulla ripresa non ci tiriamo indietro "Insieme a tutta la squadra dei ministri non ci tireremo indietro" per la "ripresa, per cambiare tutto ciò che non va". 

Stagione di riforme. "Dovremo vigilare, monitorare costantemente, affinché la curva" del contagio "non risalga e essere pronti per intervenire in modo tempestivo laddove la curva dovesse diventare critica. Abbiamo predisposto un meccanismo per consentirci di intervenire", dice il presidente del consiglio. 

"Stiamo tutti affrontando una prova molto dura. Anche nei prossimi mesi ci aspetta una sfida molto complessa. Molti di voi vorrebbero un definitivo allentamento delle misure. Possono quindi anche reagire negativamente in questa fase, affidarsi alla rabbia, cercare un colpevole, prendercela con un familiare, con la politica, con il governo o con la stampa. Oppure possiamo scacciare il risentimento e pensare a cosa ciascuno può fare per consentire questa rapida ripresa. Ciascuno di noi tutti indistintamente dobbiamo gettare le basi della ripartenza del paese. Rimboccarci le maniche: il governo farà la sua parte, ci sarà una stagione intensa di riforme, cambiare quelle cose che nel paese non vanno da tempo. Noi, con la squadra dei ministri, non ci tireremo indietro".

Il Paese non riparte senza le imprese. "Il Paese non riparte senza le imprese. La nostra ripartenza parte da un sostegno poderoso all'attività delle imprese. Il nostro obiettivo è avere più occupati non più sussidiati". 

"La riapertura delle aziende interessate è consentita sul presupposto del rispetto dei protocolli di sicurezza. Ci sarà un protocollo di sicurezza anche per le aziende di trasporto". Rinnovo con un clic bonus 600 euro. "Stiamo sperimentando la possibilità di rinnovare con un semplice clic il bonus da 600 euro a chi lo ha già ricevuto, autonomamente e senza richiesta". “Stiamo lavorando alla risposta economica. Stiamo lavorando senza sosta. Abbiamo già liquidato quasi 3,5 milioni di bonus da 600 euro. Alcuni attendono ancora ci sono ritardi di questi ritardi mi scuso. Stiamo parlando di 11 milioni di domande di prestazioni assistenziali, normalmente questa mole veniva trattata in cinque anni, ora sono state trattate in un solo mese”. 

Visite a parenti. "Consentiremo le visite ai parenti ma nel rispetto delle distanze e con le mascherine. No a ritrovi di famiglia". 

"Consentiamo il rientro nel proprio domicilio o residenza". 

“Rimangono le motivazioni per gli spostamenti nella regione. Consentiremo il rientro al domicilio o residenza”. 

Chi ha febbre resta a casa. "Chi ha la febbre, con più di 37,5 deve restare a casa".

 Recovery fund. In Europa per il piano di rilancio è stato fatto "un importante passo avanti" e ora dobbiamo andare al traguardo", facendo sì che i Recovery Fund "non creino più debito per paesi come l'Italia" e siano "offerti subito ai paesi più colpiti". 

"Il Recovery Fund, uno strumento innovativo, è stato possibile grazie al lavoro di squadra con altri Paesi Ue". 

Allenamenti sì assembramenti no. "Saranno consentiti gli allenamenti ma senza alcun assembramento e a porte chiuse". Resta il "divieto di assembramento in luoghi pubblici e privati, non consentiamo party". 

"Per consentire una graduale ripresa delle attività sportive, saranno consentite dal 4 maggio le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionali dal Coni e dalle federazioni, ma solo nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, evitando assembramenti. Dunque allenamenti a porte chiuse per le discipline individuali". "Ora per fare attività fisica ci si potrà allontanare dalla propria abitazione ma rispettando la distanza di almeno due metri dalle altre persone se si tratta di attività sportiva, mentre basterà un metro per l'attività motoria". 

“Sin qui era possibile svolgere attività sportiva nei pressi delle proprie abitazioni: adesso ci si può allontanare ma per l’attività più impegnativa rispettando un distanziamento di due metri, per quella meno impegnativa un metro”.

Contributi a fondo perduto per piccole imprese. "Il Paese non riparte se non punta sulle imprese. Col nuovo decreto da 55 miliardi, ci saranno più aiuti agli autonomi e alle imprese. La nostra ripresa parte da un sostegno poderoso alle imprese. Ci saranno contributi a fondo perduto alle imprese anche con meno di dieci dipendenti".

Ok ristorazione asporto. "Consentiamo dal 4 maggio sarà consentita attività di ristorazione con asporto ma nessun assembramento. Bisognerà mettersi in fila e si entrerà uno alla volta e il cibo si consumerà non nel posto di ristoro".

Messe e funerali. Ancora non saranno possibili le celebrazioni religiose ma ci sarà la possibilità di celebrare i funerali alla presenza al massimo di 15 persone.

Le Regioni dovranno informare su curva contagi. "Ci avviamo ad allentare un lockdown per il 4 maggio ma c'è un meccanismo in cui le Regioni, con cui la collaborazione dovrà essere ancora più integrata, dovranno informarci sull'andamento della curva epidemiologica e sull'adeguatezza delle strutture". 

Bar e parrucchieri. Il 1° giugno è la data in cui vorremmo aprire più ampiamente le attività come bar, ristorazione, parrucchieri, centri estetici e di massaggio, attività di cura della persona". 

Sblocca Paese. “Stiamo preparando anche un parallelo decreto sblocca Paese. Ci stanno guardando, a livello europeo e internazionale. Confido che anche nella ripresa l’Italia potrà essere ammirata. Dobbiamo approfittare anche dei finanziamenti che arriveranno per far correre il Paese". 

Pronti a richiudere i rubinetti. "Ci avviamo ad un rallentamento del lockdown dal 4 maggio ma vogliamo mantenere la situazione sotto controllo. Le regioni giornalmente ci informeranno sulla curva epidemiologica. Il ministro della Sanità Speranza a tre giorni dal varo del Dpcm indicherà le soglie sentinella da rispettare in modo da intervenire in determinate situazioni e chiudere il rubinetto". 

Commercio al dettaglio e musei. Dal 18 maggio riapriranno il commercio al dettaglio e i musei.

No scuole aperte. "Ragionevolmente avremo scuole chiuse sino a fine anno scolastico".

"Il rischio sarebbe elevatissimo di far rialzare la curva del contagio, se riaprissimo le scuole, soprattutto in questa fase. Avremmo una nuova esplosione, dicono gli esperti, nel giro di una o due settimane. La ministra Azzolina sta lavorando per far ripartire la scuola, in sicurezza, da settembre".

Parchi e ville. “Consentiamo l’accesso a parchi ville e giardini pubblici con il rispetto del distanziamento e misure di contingentamento: i sindaci potranno chiuderli nel caso non si possano rispettare queste misure”.

Durata Fase 2. "I criteri per raggiungere una fase 3? Per i contagi zero dovremmo aspettare una terapia o vaccino, quindi diventa difficile prevedere l'evoluzione scientifica. Non so dirlo, per ora possiamo dire che dobbiamo programmare un progressivo rallentamento del lockdown. La convivenza col virus dipende anche da un'evoluzione scientifica che al momento non può esprimersi, se non in maniera generica". 

Calcio. Per la ripresa del campionato "lavoreremo ad un percorso e vedremo se ci sono le condizioni per valutare se c'è la possibilità di riprendere il campionato di calcio". 

"Il ministro Spadafora lavorerà intensamente con gli esperti del comitato tecnico scientifico e con tutte le componenti del sistema calcio per trovare un percorso che in parte è stato già definito per ripresa degli allenamenti individuali dal 4 maggio e la ripresa dell'attività di squadra dal 18. Poi valuteremo se ci sono le condizioni per consentire la conclusione dei campionati". "Dobbiamo completare le interlocuzioni per avere un quadro di assieme. Sicuramente vogliamo garantire tutte le condizioni di massima sicurezza, perché siamo molto appassionati di sport, vogliamo bene ai nostri beniamini e vogliamo preservarli. Del resto io stesso sono un appassionato di calcio e all'inizio mi sembrava strano che il campionato potesse essere interrotto, ma ci siamo trovati in questa emergenza e credo che anche i tifosi più accaniti abbiano compreso che non avevamo una possibilità alternativa".

Autocertificazione resta. “E’ chiaro che nel momento in cui il regime degli spostamenti resta limitato dovrà rimanere l’autocertificazione che è uno strumento rapido, basta compilare un semplice foglio. Questo però è indicativo del fatto che questo nuovo provvedimento non sarà un libera tutti, non possiamo permetterci di dire si esce liberamente. Comprendiamo che questo regime restrittivo è limitante, ma deve esserci un motivo per spostarsi”.

Nella tarda serata di ieri, il premier ha firmato il Dpcm.

Per fortuna non è stata decisa la folle idea del cretino di turno di bloccare gli ultra sessantenni in casa. Altrimenti si sarebbe paralizzata l'Italia: sia perché al lavoro ci sono più ultra sessantenni che giovani, sia perché si tratterebbe di una misura anticostituzionale. La scemenza diffusa in giro è stata tacitata dalla saggezza di Conte.

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