MOLFETTA – Una lettrice, Vittoria Silvestris, scrive a “Quindici” dello stato increscioso della situazione di piazza Minuto Pesce di Molfetta, dove non vengono rispettate le norme di sicurezza per il coronavirus.
«Egregio Direttore,
forse con ritardo rendo nota una situazione incresciosa e direi incancrenita, ma non per questo irreparabile. Mi riferisco alla vendita al dettaglio del pesce presso il mercato “Minuto pesce “di Molfetta.
Fin dall’inizio della diffusione dell’epidemia del virus Covit2 ad oggi con l’avvio della “fase2”in quella piazza non vengono minimamente rispettate le regole dettate dai Decreti ministeriali.
I venditori per primi titolari, aiutanti, garzoni non indossano ne’ mascherine ne’ guanti. Non ne mostrano neanche come semplice accessorio o inutile corredo.
Lo stesso stile è adottato dai venditori di frutta e verdura lì collocati.
Poi i tantissimi clienti che frequentano abitualmente la piazza, nella stragrande maggioranza dei casi, non sentono affatto il dovere di rispettare la distanza di 1 metro. Pertanto si accalcano intorno ai banconi e con grande disinvoltura, sostando, fanno ordinazioni e si contendono con i vicini la grandezza e la quantità del pesce scelto.
Anche per gli acquirenti la mascherina è un optional, per cui vanno via tutti contenti di aver comprato il pesce fresco.
Chiedo a lei Direttore, quella piazza a differenza delle altre è una “repubblica indipendente “?
Il virus non si propaga come altrove?
Perché i Vigili Urbani non controllano e non sanzionano i comportamenti scorretti?
Oppure il mercato “Minuto pesce” fa parte del costume e del folclore molfettese per cui deve essere “intoccabile “ anche in tempo di contagio?
Ci sarà una risposta, una giustificazione a queste domande?
Cordialmente
Vittoria Silvestris».