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Coordinamento delle polizie locali di Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo: un pasticcio comunicativo e organizzativo. La premessa per un efficiente lavoro comune?
Gemmato, Minervini, Mancini, Depalma
06 settembre 2018

 MOLFETTA – Pasticcio comunicativo degli addetti stampa dei Comuni di Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo. Puntano ad un unico corpo di polizia municipale, ma dovrebbero puntare anche ad un unico addetto stampa, visto che i tre interessati D’Ambrosio, De Gioia e Mintrone, non riescono a coordinarsi.

Il pasticcio è avvenuto in occasione dell’incontro fra i sindaci Tommaso Minervini, Ninnì Gemmato e Tommaso Depalma (al quale ha partecipato anche Pasquale Mancini, asssessore alla sicurezza e polizia urbana di Molfetta, dimissionatosi in anticipo a far data dal fatidico 11 settembre) che hanno sottoscritto un piano di coordinamento delle polizie locali per aumentare la propria dotazione di uomini e mezzi, affidandolo ad un unico comandante, quello di Molfetta: Giovanni Di Capua.

Ogni addetto stampa ha comunicato per conto suo la notizia e i media l’hanno pubblicata in tempi diversi, qualcuno anticipando, altri ritardando.

Il riferimento è al piano di intervento sinergico che dovrebbe essere attuato «già a partire da settembre e prevede controlli settimanali della velocità mediante telelaser (in dotazione alla polizia di Molfetta) sulle principali vie che collegano le tre città con pattuglie miste formate da agenti dei tre comuni interessati; l’istituzione di una pattuglia annonaria intercomunale contro il fenomeno del commercio abusivo ambulante e a posto fisso sia nei mercati settimanali che nelle aree mercatali delle varie città; posizionamento di fototrappole portatili (in dotazione a Terlizzi) per prevenire il fenomeno dell’abbandono irregolare dei rifiuti; utilizzo congiunto dello street-control (in dotazione a Molfetta) per rilevare la presenza di veicoli in sosta irregolare; utilizzo di un drone (in dotazione al corpo di polizia di Giovinazzo) per il monitoraggio dell’agro delle tre città finalizzato alla georeferenziazione di discariche abusive, oltre che alla prevenzione dei furti nelle campagne.

L’accordo, che in realtà aveva avuto una prima sperimentazione già ad aprile scorso in occasione della visita del Papa a Molfetta e durante la festa patronale di Terlizzi con la collaborazione intercittadina di vigili, farà ora un ulteriore passo in avanti: Terlizzi, Molfetta e Giovinazzo potranno così contare su un organico potenziale di 73 agenti, 4 funzionari e un dirigente in comune tra Terlizzi e Molfetta.  

Questa intesa firmata a Terlizzi dai tre sindaci dà dunque attuazione alla fase 2 della convenzione («coordinamento congiunto delle attività di polizia locale e impiego del personale per il reciproco rafforzamento dei corpi di polizia locale e interventi integrati di polizia sul territorio»). Seguiranno la presentazione dei risultati ottenuti (fase 3), l’eventuale sottoscrizione di accordi e patti con la Regione Puglia e la Prefettura di Bari (fase 4); l’eventuale presentazione ai rispettivi consigli comunali di una proposta formale di associazione del servizio di polizia locale (fase 5)».

Non conosciamo la situazione nei Comuni vicini, ma se Molfetta è capofila di questo progetto, ci permetterete di esprimere riserve, soprattutto visto il cattivo funzionamento del servizio di polizia municipale in città, come rilevano ogni giorno decine di cittadini che scrivono a “Quindici”.

Un esempio: la provinciale Molfetta-Terlizzi, dove ci si è limitati a raccomandare una velocità di 50 km/h non rispettata da nessuno e non sanzionata. Gemmato ne è al corrente?

Per non parlare del caos del traffico a Molfetta, dei parcheggi sugli scivoli dei disabili, del lungomare terra di nessuno, della sporcizia e dell’abbandono dei rifiuti per strada. E potremmo continuare. I cittadini lamentano la scarsa presenza dei vigili urbani in città, malgrado l’aumento del numero degli agenti: ben 15. Non è sufficiente un giro in auto degli agenti per fare da deterrente. Occorre una presenza a piedi che non si vede.

Ecco perché non crediamo che il numero faccia la qualità e l’efficienza. Crediamo che sia importante l’organizzazione e il coordinamento nei tre Comuni, altrimenti si trasmette inefficienza. Si può fare anche un buon lavoro anche con scarso personale, come è avvenuto in passato. Non vorremmo che alla scarsa efficienza si pensasse di rispondere aumentando il numero degli agenti. A Molfetta con 15 agenti in più, la situazione non è migliorata, come abbiamo visto. Anzi, secondo molti cittadini, è anche peggiorata.

Comunque staremo a vedere e soprattutto ci auguriamo che i sindaci interessati, tutti attenti alle loro amministrazioni e amanti delle loro città, siano “vigili” perché il servizio possa funzionare valorizzando le sinergie. Come inizio, dal punto di vista organizzativo, comunque, non promette bene. Se migliorerà, ne daremo atto a risultati concreti, altrimenti l'effetto annuncio, non produce nulla.

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