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Continua lo spettacolo dei rifiuti lungo la complanare Molfetta-Giovinazzo. Un lettore scrive a “Quindici”. Un altro lettore denuncia la tolleranza della sporcizia nella zona di via Margherita
18 ottobre 2019

MOLFETTA – Un lettore scrive a “Quindici” sui rifiuti sulla complanare Molfetta-Giovinazzo: «Si sa, fare polemica non serve a niente. Ma almeno un po’ idi ironia lasciatecela.

Splendide giornate di sole quasi estive, viene voglia di pedalare, magari fuori città, liberiamo i polmoni dallo smog che ci soffoca. Prendiamo la nostra bici, magari ci portiamo anche i bambini, una bella giornata di sole a pedalare in campagna, che c’è di più bello?

Ecco, magari no, non lo fate. Lo spettacolo è agghiacciante. Lungo tutta la complanare che costeggia la 16 bis tra Molfetta e Giovinazzo non c’è requie dai rifiuti. Lanciati dalle auto, evidentemente, lasciati sulle piazzole di sosta, scaraventati dalle piazzole di sosta lungo la complanare oppure accumulati ai margini delle campagne circostanti. E’ una infinita sequela di immondizia. Di tutto, dai materassi alle sedie, a buste di ogni tipo e dimensione piene di ogni porcheria. Squarciate dai cani randagi.

Viene da piangere, non ci andate.

Non c’è pietà per la nostra madre terra, per gli uliveti che ci hanno nutrito, per il terreno da cui tutto nasce. Un’offesa continua, incessante, impunita. Perché gli inquinatori decidano di lanciare immondizia in giro non lo capirò mai, visto che vengono a prendertela da sotto casa. E’ una faccenda che incrocia ataviche questioni storiche che hanno bloccato lo sviluppo di un intero popolo.

Ma non capisco perché non si collocano delle videocamere almeno sulle complanari, almeno un soggetto su mille potrebbe pagarla una multa per lo scempio che compie.

Non ho risposte. Solo la miracolosa presenza di un gruppo di giovani angeli, il gruppo “Two hands” che sta ripulendo, con precise ed organizzate azioni, alcuni luoghi della nostra Città. Sono degli angeli, ma non basta. Dopo che passano loro, tempo due giorni si insozza di nuovo tutto. E’ un gioco perverso. Ma si deve un inchino a questi ragazzi. Bravi. Resistete, resistiamo.

E’ un popolo, il nostro, con ben poche speranze.

Un cittadino senza speranza».

Continuano ad arrivare messaggi di questo tipo, che sono un atto di accusa di un’amministrazione comunale che non fa abbastanza per risolvere il problema. Perfino le foto trappola rischiano di diventare una barzelletta da raccontare agli amici, tanto non servono a nulla e gli zozzoni di Molfetta lo sanno e continuano impuniti a insozzare una città e le sue campagne.

Un altro lettore ci ha raccontato che nella zona centrale che va da via Margherita di Savoia a via Annunziata, dove nessuno usa i mastelli e ci sono buste di immondizia ad ogni angolo, questo andazzo è perfino tollerato.

Il cittadino ha protestato con l’operatore ecologico che per tutta risposta ha detto: l’amministrazione comunale non vuole sanzionare gli sporcaccioni.

Un’affermazione grave, se fosse vera e non una boutade dell'operatore ecologico. Ci auguriamo che si tratti di una battuta personale, perché metterebbe sotto accusa chi governa la città: evidentemente si teme di perdere voti in quel quartiere.

Rinnoviamo anche l’appello alla polizia locale a sanzionare pesantemente questo sporcaccioni: la gente è esasperata, non ne può più di una città sporca (per motivi elettorali? Non si era mai arrivati a questo punto).

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