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Consiglio Comunale di Molfetta: approvato il bilancio consolidato e il regolamento relativo alla videosorveglianza
29 settembre 2018

MOLFETTA La massima assemblea cittadina, nei giorni scorsi, è stata chiamata a discutere di importanti questioni, alcune delle quali sono state illustrate in altri articoli su Quindici on line.

In questa sede approfondiamo le discussioni che hanno riguardato le Partecipate e il Bilancio consolidato nonché la regolamentazione dell'uso degli strumenti di videosorveglianza nel territorio molfettese.

Partiamo dai punti relativi all'approvazione delle aziende e degli enti che compongono il “Gruppo Amministrazione Pubblica” e l'elenco degli enti, aziende e società del gruppo comprese nel Bilancio consolidato, così come previsto dall'attuale normativa nonché dell'approvazione dello stesso Bilancio consolidato.

Alla proposta di accorpare (nella discussione) i due punti all'Ordine del Giorno, avanzata dal Presidente del Consiglio comunale Nicola Piergiovanni, è giunto il diniego dell'opposizione di sinistra, pertanto si è dovuto procedere in maniera distinta.

Di due punti interconnessi ha parlato il sindaco Tommaso Minervini nella relazione sui provvedimenti. Il Gruppo dell'Amministrazione Pubblica, infatti, delinea tutte le partecipate a vario titolo dal Comune di Molfetta, distinguendo quelle che hanno rilevanza contabile. Il Bilancio consolidato (documento consuntivo di esercizio che rappresenta la situazione economica, patrimoniale e finanziaria di un gruppo di imprese – che vengono considerate come un'unica impresa – stilato dalla società o ente capogruppo – n.d.r.) da approvare farebbe riferimento ai bilanci 2017 delle aziende MTM, Multiservizi, ASM, Consorzio ASI e Molfetta Porto.

Proprio in riferimento a Molfetta Porto, il sindaco Minervini ha precisato che rientra ancora nel Consolidato poiché la cancellazione effettiva dalla Camera di Commercio è stata materialmente effettuata nei primi mesi del 2017.

Posto ai voti, l'elenco è stato approvato con 14 voti favorevoli, 7 contrari e nessun astenuto.

Più ampia ed articolata è stata la discussione sul punto 5 all'O.d.G., ossia sul Bilancio consolidato.

Questa volta è il consigliere Antonello Zaza a porre la pregiudiziale chiedendo il rinvio della discussione del provvedimento, lamentando l'assenza dei bilanci delle singole società, del parere del responsabile dei servizi finanziari, della firma in calce a un documento.

«Il provvedimento scade il 30 di questo mese» ha replicato il Sindaco, evidenziando come la mancata approvazione del provvedimento paralizzerebbe l'attività amministrativa «i nomi sulla relazione dell'organo di revisione ci sono, il parere dei dirigenti è in carpetta». «Stiamo parlando di un atto tecnico specifico – ha proseguito il primo cittadino – che richiede l'approvazione entro questo mese, che riguarda il rapporto che attiene tra il patrimonio delle aziende e il patrimonio del Comune. Quindi chiedo al Consiglio di proseguire la discussione».

Ampio e animato il dibattito proprio in merito alla completezza della documentazione presentata.

La pregiudiziale proposta dal consigliere Zaza è stata sostenuta anche dai consiglieri Antonello Pisani e Isabella De Bari, la quale, tra l'altro lamentato «approssimazione dell'esame dei documenti» all'interno della commissione comunale, durata «47 minuti».

Contrario il parere espresso, invece, dal consigliere Ancona.

La pregiudiziale, ovviamente, è stata respinta con il voto compatto della maggioranza e il voto favorevole delle opposizioni.

In fase di discussione del provvedimento erano presenti in aula i responsabili delle aziende partecipate e i dirigenti del settore. Le relazioni hanno riguardato gli andamenti gestionali delle società. Si è, così, appreso, ad esempio che la Multiservizi, per il 2017, presenterebbe un utile di circa 500 mila euro, che dovrebbe essere riassorbito in servizi utili alla città.

E ancora, che MTM è stata capitalizzata attraverso l'acquisto di nuovi mezzi.

Anche l'ASM risulterebbe in attivo. A quanto affermato in Consiglio, si stanno facendo sforzi per ridare liquidità all'azienda. Intanto si punta – come previsto dalla normativa (n.d.r.) - a una gestione unitaria del servizio insieme agli altri comuni ricadenti nell'area. Sarebbe in atto un confronto con gli altri Comuni, al fine di arrivare a questa gestione unitaria.

Il presidente Vito Paparella ha sottolineato come si stiano facendo investimenti sull'impiantistica e l'intento di «rianimare l'impianto di compostaggio», evidenziando come il “porta a porta” abbia ridotto i costi di discarica, pur aumentato i costi di compostaggio e del personale (ma, come ha aggiunto la consigliera Natalicchio, questo significa che hanno lavorato più persone in questa città) ma ha aumentato anche gli introiti derivanti dal recupero dei rifiuti.

Perplessità sono state, comunque, espresse da diversi consiglieri.

La consigliera De Bari, affermando che le partecipate si avviano all'estinzione, sottolinea che dal provvedimento non si comprendono i motivi di «inclusione, esclusione o enuncleazione di questi soggetti», chiedendo perché siano stati esclusi soggetti come il GAL e il GAC.

Il consigliere Pisani ha espresso, invece, dubbi su schemi e mancata rivisitazione di riserve soprattutto beni demaniali e di valore culturale.

Il provvedimento è stato poi approvato con 14 voti a favore e 7 contrari.

La discussione si è spostata sul regolamento per la disciplina dell'esercizio del sistema di videosorveglianza installato nel nostro territorio.

«Un provvedimento che adempie a una necessità legislativa – ha affermato il sindaco Minervini – che impone di monitorare l'utilizzo delle strumentazioni di videosorveglianza. Ambito di applicazione è quello all'interno della città e sarà collegato a una moderna sala controllo che stiamo allestendo all'interno del comando di Polizia Locale».

Ovviamente il provvedimento, che fa riferimento anche alle cosiddette “fototrappole”, disciplina anche il trattamento dei dati personali, in ossequio alla tutela della privacy.

Fortemente contraria è apparsa la consigliera De Bari che ha paventato il timore di una pioggia di contenziosi poiché ritiene che manchino i requisiti di legittimità (l'impianto sorge prima del regolamento) nonché il rispetto delle prescrizioni fondamentali: necessarietà e proporzionalità.

Diversi consiglieri hanno lamentato l'assenza di una mappa che indicasse i luoghi in cui tali impianti sono stati o saranno installati.

Alle perplessità ha replicato il Comandante della Polizia Locale Giovanni Di Capua, il quale ha affermato che «Il regolamento serve non solo per tutelare la privacy dei cittadini ma per utilizzare gli impianti». «Il progetto di ampliamento è stato approvato dal Commissario straordinario – ha proseguito Di Capua – il passo successivo è stato quello di andare nel Comitato Ordine e Sicurezza presso il quale viene bandato il processo». Ha evidenziato come abbiano collaborato anche la Compagnia dei Carabinieri e la Tenenza della Guardia di Finanza. Ha aggiunto che l'impianto è già,

per l'80%, in funzione e prevede anche il monitoraggio con il riconoscimento di targa di tutti i veicoli che entrano o escono dalla città, monitorando veicoli senza assicurazione, revisione, rubati ecc. Ovviamente i dati raccolti non saranno accessibili a chiunque: «sarà identificato chi potrà fare cosa» ha precisato Di Capua, in altre parole ci sarà chi sarà autorizzato a visionare le registrazioni, chi sarà autorizzato a estrapolare i dati, chi sarà autorizzato alla riparazione degli impianti.

Ovviamente non si potrà tener conto di elementi non legati a irregolarità e reati.

Ormai in tarda notte, il provvedimento è stato approvato con 14 voti a favore, uno contrario e cinque astenuti.

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Autore: Isabella de Pinto
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