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Confermata la previsione di “Quindici”: Pino e Robert Amato cercano casa e si distaccano dall’opposizione di centrodestra a Molfetta, pronti a tuffarsi nel ciambotto di Tommaso Minervini
Pino e Robert Amato, la famiglia Udc di Molfetta
28 maggio 2018

MOLFETTA – Che Pino e Robert orfani del centrodestra e fors’anche dell’Udc che conta ormai come il due di briscola, stessero cercando casa (politica) a Molfetta, magari avvicinandosi anche loro al carro del vincitore del destracentro, lo aveva già anticipato “Quindici” alcune settimane fa.

Al di là dei comunicati “Quindici”, abituato a scrivere quello che gli altri non dicono, cerca di spiegare ai lettori cosa sta avvenendo nel centrodestra, un compito che ci compete e che rappresenta il modo giusto di fare informazione non suggerita.

La previsione di “Quindici” che, all’epoca fece arrabbiare il duo Amato padre e figlio, avvalorando quindi le nostre intuizioni (non ci voleva molto, bastava osservare i comportamenti della coppia del partito quasi familiare, qual è oggi l’Udc a Molfetta) sta avendo conferma nel comportamento dell’Amato senior in consiglio comunale.

L’occasione è venuta all’ultima riunione del consiglio comunale quando il “Pino millevoti” ha votato con la maggioranza di Tommaso Minervini, accreditando l’ipotesi che anche questi due pesci piccoli sono in trepidante attesa di tuffarsi nel “ciambotto”, magari per rimediare qualche briciola, ora che il centrodestra è in pezzi.

Infatti, dopo il siluramento dell’ex senatore Antonio Azzollini, al quale è stata preferita Carmela Minuto, eletta e attuale senatrice in carica, lo stesso ex sindaco non la riconosce come tale e tantomeno come leader di Forza Italia a Molfetta. Questo ha provocato la spaccatura del partito. Così abbiamo assistito all’occupazione della sede di F.I. da parte degli azzolliniani che, al pari dei berlusconiani, considerano il partito come proprietà dell’ex leader, e alla rottura in consiglio comunale con la sostituzione del precedente capogruppo Antonello Pisani con Sara Castriotta, non riconosciuta dalla candidata sindaco sconfitta Isa de Bari, e al successivo commissariamento del partito a Molfetta, affidato proprio alla sen. Carmela Minuto.

A questo punto è scattata la caccia alla casa da parte degli Amati, sempre veloci nei loro posizionamenti. Così hanno scaricato la De Bari e si sono messi in posizione autonoma e attendista. Con la bocciatura nell’ultimo consiglio comunale di un emendamento proposto dall’opposizione di centrodestra con la Castriotta e quella di centrosinistra con la Natalicchio sulla stipula del rogito per il “ricatto di suolo”, Pino Amato e l’Udc ha votato col ciambotto, prendendo le distanze dal Forza Italia e dall’opposizione di destra.

E’ stato lo stesso Pino Amato, poi a parlare di tre minoranze, centrosinistra, Forza Italia e Udc (facendo credere di essere ancora all’opposizione, anche se vota con la maggioranza). In realtà le opposizioni sono 4 perché Forza Italia è composta da due gruppi, quello ufficiale del quale fanno parte la capogruppo Castriotta, la Minuto e Spadavecchia e quello composto dalla De Bari e da Antonello Pisani, rimasti fedeli ad Azzollini.

Il motivo della presa di distanza di Amato sta nel fatto che ormai Pino non conti più nulla, al punto che, a suo stesso dire, non sarebbe stato nemmeno consultato dal gruppo di Forza Italia sull’emendamento da proporre. Di qui i capricci dello stesso Pino: “non siamo stati chiamati in causa nella valutazione e nella scrittura dello stesso e non avendo potuto dare il nostro contributo abbiamo scelto di non votarlo”.

E poi Robert, segretario del partito-famiglia, aggiunge la conferma del distacco: “se il nuovo corso di questa opposizione è quella che abbiamo visto in consiglio, noi non ci riconosceremmo in essa ed anzi l’Udc si chiamerebbe fuori dal farne parte, continuando la sua azione, da sola”.

Nel frattempo la candidata sindaca sconfitta Isa de Bari, cerca di correre ai ripari e manda in giro alle testate amiche un comunicato nel quale implora Pino di non abbandonarla, attribuendogli “avvedutezza politica” e “concretezza politica” per adularlo, aggiungendo la necessità di compattezza del gruppo di centrodestra (l’accettazione della leadership della Minuto e della sua capogruppo Castriotta?).

Ma la marcia di avvicinamento di Pino a Tommaso è avviata. Prossima tappa: tuffarsi nel ciambotto di Minervini che, certamente, non potrà non ricambiare questa nuova affiliazione alle liste civiche che diventerebbero 9, anche perché l’Udc a Molfetta è in pratica la lista civica degli Amati.

Il tempo darà ragione ancora una volta a “Quindici”.

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