Concluso il processo per la morte della violinista di Molfetta Gabriella Cipriani: solo 4 anni e sei mesi all'autotrasportatore polacco
Non è stato possibile applicare la legge più severa per l'omicidio stradale, approvata dopo l'incidente. Riconosciuta solo l'aggravante per guida in stato di ebbrezza
MATERA – Appena 4 anni e sei mesi di reclusione per Dariusz Jan Trebacz, l’autotrasportatore polacco di 32 anni che con il suo Tir investì il 16 maggio del 2014, sulla strada per Matera, la vettura con a bordo la giovane violinista Gabriella Cipriani (foto) di Molfetta, provocandone la morte e ferendo gravemente anche un’altra musicista.
Il Tribunale di Matera ha emesso la sua sentenza, raddoppiando la pena richiesta dal PM e rigettando la richiesta di assoluzione della difesa del polacco che non si è mai presentato in aula e il processo si è svolto in contumacia.
All’autista del Tir non è stato possibile applicare la legge sull’omicidio stradale, più severa, ma approvata successivamente all’incidente, ma è stata applicata l’aggravante per la guida in stato di ebbrezza.
Il dispositivo della sentenza si conoscerà nei prossimi giorni, mentre per le motivazioni ci vorrà più tempo, comunque entro l’anno. Quindi la sentenza sarà notificata al camionista condannato che potrà fare appello entro 45 giorni, altrimenti scatterà il mandato di arresto internazionale per la detenzione in Italia.
Questo il commento della famiglia Cipriani: «Cari Amici di Gabriella, nella giornata di ieri, 3 ottobre, ci è stata comunicata la sentenza: 4 anni e 6 mesi di reclusione per il polacco Trebacz, condannato in contumacia (in assenza). Contrariamente alla scandalosa richiesta del P.M. (di cui purtroppo non conosciamo il nome ma che speriamo abbia preso coscienza della superficialità con cui ha agito) il dott. Scillitani, molto scrupoloso e inflessibile nell'applicare la legge, ha raddoppiato la pena considerando le aggravanti dovute all'ubriachezza. Ovviamente ha dovuto applicare la vecchia legge e non quella sull'omicidio stradale, entrata in vigore nel 2016. Attendiamo di leggere il dispositivo e, entro il 31 ottobre, le motivazioni.
Poi desideriamo chiudere definitivamente questo capitolo dolorosissimo del "dopo Gabriella". Un sentito ringraziamento a tutti coloro che ci hanno sostenuto in questa triste circostanza.
fam. Cipriani».
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