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Conclusa la 10ª edizione del concorso “Un pensiero di pace” del Masci di Molfetta
19 gennaio 2015

MOLFETTA - Come accade già da 10 anni per il concorso “La luce di Betlemme”, organizzato dal Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), comunità “Duomo” di Molfetta, gli alunni delle quinte elementari di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo di Puglia (escluse le Scuole Primarie “Don Cosmo Azzollini” e “G. Carnicella di Molfetta) hanno dato attraverso i loro cartelloni una personalissima interpretazione della parola pace.

Vincitori della decima edizione sono state le scuole primarie “R. Scardigno” di Molfetta, “V. Valente” di Molfetta e “Papa Giovanni XXIII” di Giovinazzo, rispettivamente primo, secondo e terzo classificati.

I 52 cartelloni sono stati esaminati dalla giuria composta dagli insegnanti Teresa Visaggio, Viana Gadaleta e Giovanni Verdesca, dalla psicologa Emanuela Tatulli, dalla pittrice Antonella Bufi, dalla educatrice Delia Gorgoglione e dallo scultore Ignazio Mastropierro (presidente della giuria).

La serata di premiazione si è svolta in concomitanza con l’arrivo a Molfetta della “luce di Betlemme”, che arriva direttamente dalla Chiesa della Natività di Betlemme, dopo la celebrazione della messa nella parrocchia Duomo officiata dal vescovo della Diocesi, mons. Luigi Martella, che nella sua omelia ha fatto riferimento ad un Vangelo apocrifo secondo il quale  la Vergine Maria,  tre giorni prima di portare il Bambino Gesù nella mangiatoia di una stalla, era stata in una grotta illuminata dal suo pancione gravido. Gesù illuminava la grotta prima di nascere. Quindi era già luce.

Alla premiazione hanno partecipato il segretario nazionale del Masci, Luigi Cioffi cha ha ricordato che la “la pace è importante nella vita di tutti, perché con la pace la vita è vissuta gioiosamente” e l’assistente regionale del Masci, don Nicola Gaudio,  che ha ripreso un concetto di don Tonino Bello, affermando che “la pace non è solo non guerra, ma che la bellezza della vita è viverla pienamente perché è un dono che Dio ci ha dato”.

Al presidente della giuria, Ignazio Mastropierro, il compito di spiegare il metodo adottato per la scelta dei vincitori del concorso, precisando che “le  opere erano completamente anonime e non avevano alcun elemento che potesse indurre a individuare la città o l’istituto scolastico o la classe di appartenenza”.

Le conclusioni della serata sono state affidate a Sergio Minervini, magister del Masci: “siamo ben consci che la pace non è solo assenza di guerra, di sperequazione della ricchezza, assenza di ingiustizie, assenza di fame o come ha avuto modo di dire in una occasione don Tonino: “pace non è un vocabolo, ma un vocabolario”. E rivolgendosi ai bambini gli ha esortati ad essere “annunciatori di pace e speranza di un futuro migliore”.

Calato il sipario sull’edizione del decennale, il Masci si prepara per l’undicesima edizione per far sì che la parola “pace” diventi un momento di riflessione nella scuola, nelle famiglie, nella comunità.

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