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Commercio abusivo, torna l’illegalità diffusa a Molfetta. La denuncia dell’ex sindaco Paola Natalicchio
28 maggio 2018

MOLFETTA – Con la nuova amministrazione comunale di destracentro “ciambotto” sembra tornare l’illegalità diffusa e l’abusivismo commerciale che “Quindici” ha combattuto da tempo. Del resto questo ritorno non meraviglierebbe se si considerasse il fatto che di questa nuova maggioranza fanno parte tutti gli ex sergenti dell’amministrazione dell’ex sindaco ed ex senatore Antonio Azzollini, che lo hanno tradito per mettersi in prima persona a gestire la città.

Del resto se la scuola politica e amministrativa (si fa per dire) è quella, non ci sarebbe da meravigliarsi. Sono i cittadini che credevano in un cambiamento a restare scioccati. A lanciare l’allarme è l’opposizione di sinistra e in particolare l’ex sindaco Paola Natalicchio: «Ho fatto il sindaco di Molfetta per tre anni, circa 1.000 giorni. E ogni domenica accadeva la stessa cosa: la città iniziava a popolarsi di bancarelle abusive, per la vendita di frutti di mare ma anche di frutta di stagione o frutta secca. Bagagliai della macchina aperti con le cassettine della frutta sporgenti, camioncini con dentro il pesce in cassetta, tavolini di plastica con sopra i ricci di mare aperti. Regolare assenza del registratore di cassa.

I messaggi su Facebook che gridavano allo scandalo sull’inadempienza mia, del mio vicesindaco - delegato alla Polizia Municipale - e dei miei assessori al commercio iniziavano all’alba. Seguivano le fotografie degli abusivi su Facebook inoltrate via Messenger o Whatsupp.

Poi gli status avvelenati, che ribadivano che noi non muovevamo un dito contro “l’illegalità diffusa”. Iniziative antiabusivismo si sono moltiplicate. Multe salate, a cui sono seguite intimidazioni agli amministratori, per sgomberare alcune postazioni ormai “abitudinarie”. Iniziative concertate con Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza. Ma c’è solo una regola, nella lotta all’abusivismo: la costanza. Ripetere le azioni ciclicamente, con fermezza. E divulgare la cultura del boicottaggio: non si compra dagli abusivi.

Sono passati due anni dal maggio 2016. I tempi dell’indignazione di massa sono finiti. Ieri mattina Molfetta era un suk a cielo aperto. Abusivi a ogni angolo di strada. Il rione Arbusto, dove abito, un susseguirsi di bancarelle e “negozi volanti”. Pare che però sia cambiato il comandante dei vigili e l’assessore al commercio sia simpatico e brillante.

E pare che a nessuno interessi più la lotta alle illegalità. Sono bastate due rotatorie e quattro fiorellini nelle aiuole a far spirare a Molfetta il vento del menefreghismo, dell’indifferenza e del va tutto bene madama la Marchesa».

Sarebbe questa la svolta anche di “Mercatincentro”, per fare, tra l’altro ancora più danno ai commercianti del centro, divisi su tutto? Fanno nascere una nuova associazione di categoria al giorno, ma subiscono le iniziative dell’amministrazione comunale in silenzio e con la coda fra le gambe? Forse andare a scuola di marketing non guasterebbe: ridurrebbe almeno un po’ il tafazzismo.

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