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Comitando Molfetta: Paola non mollare, non lasciare in mano ai vecchi tromboni della politica i semi del cambiamento
18 luglio 2015

MOLFETTA – Anche Gabriele Vilardi a nome di “Comitando” interviene sulle dimissioni del sindaco di Molfetta Paola Natalicchio: «In queste ore sempre più catastrofiche per la città e per l'intera comunità, ripenso a tutto il cammino fatto in questi 2 anni, agli sforzi profusi per poter sostenere il cambiamento, la primavera, l'alba dopo anni di atroce buio. Sono momenti difficili, momenti in cui essersi donati per un progetto è dir poco. Senza essere un politico, avere un ruolo istituzionale, richiedere nulla a nessuno, ho dato me stesso ogni giorno.

Sinceramente credo sia stata la prima volta in cui ho creduto e CREDO fortemente in qualcosa, come credo nelle persone, nella possibilità di ribaltare ancora il mondo, di sovvertire ciò che sembra essere qualcosa di certo a cui prendere solo atto. In queste ore vedo gente che cerca di essere la prima a fare il proprio saluto, di scrivere l'epigrafe e di piangere una morte, ovviamente politica.
Io però non ci sto, e non credo nemmeno che questo mio atteggiamento riguardi in qualche modo le 5 fasi dell'elaborazione del lutto. Non credo e non penso ci si debba arrendere, non voglio pensare che un nucleo di persone possa affossare 17.000 cittadini. E' vero; abbiamo gettato via la calcolatrice, ma penso che se la vittoria ottenuta nel 2013 sia stata di popolo, allora credo che il popolo debba chieder conto di questo. Ognuno ha dato qualcosa di sé, ognuno è artefice di questo miracolo politico.
Non facciamo in modo che il miracolo diventi semplicemente un'anomalia voluta dal fato, un errore del sistema al quale basta premere reset per ripartire da 0. No. Non credo e non penso che il Pd sia tutto un'unica melassa antiamministrazione e anticittà. Non credo e non penso che il Pd non debba farsi un grande esame di coscienza, di quelli veri.
Io sento di dover rivolgere un appello, accorato, civico e politico al mio Sindaco Paola: non mollare. Non lasciare in mano ai vecchi tromboni della politica i semi del cambiamento; presta attenzione alle miriadi di persone che ti stanno scrivendo in tutti i modi e ti dicono di rimanere lì, lì nel mezzo. Non sentirti sola, perché sola non sei e non devi esserlo. Non fare in modo che l'autoisolamento possa essere una soluzione, perché di fatto diventa una gabbia da cui è possibile uscirne se non insieme. Sicuramente adesso c'è bisogno di silenzio, di rispetto nei tuoi confronti e della tua posizione, ma ti chiedo di non lasciare inascoltate le parole di chi vuole solo proseguire il cammino verso una Molfetta che possa davvero diventare un laboratorio di cambiamento.
Caro Sindaco, cara Paola, adesso è il momento di fare un passo indietro non per generare un vuoto che ritengo incolmabile ma per fare una rincorsa, per rilanciare i temi su cui vogliamo lottare assieme, per vincere battaglie, per portarci via, con te, verso una Molfetta diversa da quella che abbiamo trovato 10 anni fa.
Cara Paola, non c'è bisogno che te lo dica, lo sai benissimo, ma te lo scrivo usando le parole di una famosa canzone di De Gregori: Sempre e per sempre, dalla stessa parte mi troverai».

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