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Cominciata la visita del vescovo di Molfetta in Africa
14 dicembre 2018

 MOLFETTA - É cominciata l’avventura africana del Vescovo della diocesi di Molfetta mons. Domenico Cornacchia, in visita alla comunità della parrocchia B.M.V. Immacolata a Log Logo, nella diocesi di Marsabit, dove opera il nostro carissimo don Paolo Malerba, sacerdote terlizzese fidei donum. Parte proprio dalla periferia la visita pastorale indetta l’8 dicembre scorso.

Accompagnato dal vicario generale don Raffaele Tatulli e dal segretario don Luigi Amendolagine, il vescovo è giunto a Nairobi e da qui, prelevato in auto da don Paolo, alla volta di Log Logo. Il viaggio durerà in tutto 10 giorni, dall’11 al 20 dicembre.

Don Luigi funge anche da corrispondente di “Luce e vita” e tra messaggi audio e fotografie, rende partecipe dell’esperienza la comunità diocesana, anche con i post pubblicati sulla sua pagina facebook.  Così sappiamo che, «dopo 30 ore di viaggio, dopo aver preso 3 aerei e aver percorso quasi 600 km in auto, siamo giunti in serata a Log-Logo. È stato un viaggio molto faticoso, ma pieno di colori e di emozioni. Abbiamo attraversato le turbolenze dei cieli, il traffico caotico di Nairobi, il verde della foresta, la terra rossa della campagna, il silenzio affascinante del deserto, ma soprattutto siamo passati in mezzo alla gente. Infatti – continua don Luigi – lungo la strada asfaltata, abbiamo incontrato tantissime persone, con un’età media giovane, pronte a vendere la propria merce: frutta (di tutti i colori e i tipi), ortaggi, vestiti, carbone, alimenti e molto altro. Ovunque, anche nel deserto, c’era gente che camminava lungo la via! Mi è sembrato che la popolazione fosse concentrata lungo l’arteria stradale che collega la capitale alla periferia.
È stato bello “passare in mezzo a loro”, anche se velocemente».

Nel lungo viaggio sono stati «“scortati” da San Corrado, San Giuseppe Cottolengo, San Paolo VI Papa e il Servo di Dio don Tonino Bello». Dei primi due santi sono state infatti portate le reliquie per la consacrazione dell’altare nella chiesa che, con il pozzo, è stato possibile realizzare grazia alla «generosità di molti, soprattutto dei più semplici e dei più poveri, che con i loro sacrifici hanno permesso tutto ciò», come ha scritto don Paolo su “Luce e Vita” di domenica 9 dicembre.

Accolti anche dal vescovo di Marsabit Peter Kihara, la nostra delegazione ha visto quindi la chiesa di mattoni, che stanno rifinendo in vista della consacrazione del 16 dicembre, ma non sono mancati gli sguardi e gli incontri con la Chiesa vivente che lì è presente: festa di bambini e di signore che sono andati incontro agli ospiti. La maggior parte della popolazione che don Paolo serve non è cristiana e vive forti povertà materiali, culturali e morali: prostituzione, immoralità, incesti, condizioni igieniche deplorevoli. Ma nonostante tutto, ci racconta don Luigi, «ci ha colpiti il sorriso dei bambini».

Don Paolo accompagnerà i nostri pastori a visitare altre zone di Log Logo, intanto hanno celebrato la loro prima messa “africana”.

 

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