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Clean Up the Med, spiagge e fondali puliti a Molfetta L'iniziativa di Legambiente domenica 28 maggio, alle ore 9 a Cala Sant'Andrea
27 maggio 2017

MOLFETTA - Puliamo il mare. Legambiente rinnova l’appello, anche quest’anno, con la campagna Spiagge e Fondali puliti, Clean Up the Med. A Molfetta, a organizzare l’iniziativa con il locale circolo Legambiente “Giovanna Grillo”, il Nucleo Sub Molfetta, l’Azione Cattolica, il CNGEI, Poseidon Blu Team, il Circolo Vela, Associazione Mediterraneo, Il Mercatino dell’usato, Terrae, Riciclando, O.M.M., Immersion Diving School Bisceglie e Centro Sub Corato. L’Asm patrocina l’operazione; collabora anche la Capitaneria di Porto di Molfetta che sovrintende allo svolgimento in sicurezza delle operazioni subacquee.

Le operazioni di pulizia interesseranno Cala Sant’Andrea, una delle zone più belle di Molfetta, recentemente riqualificata, alle cui spalle si staglia l’imponente presenza del Duomo, importante chiesa romanica risalente al XII secolo. I volontari saranno attrezzati per liberare la battigia e i fondali antistanti da ogni tipo di rifiuto, nell’occasione sarà possibile accedere alla zona che porta verso il Faro cittadino, oggi chiusa. Il nemico numero uno sarà, al solito, la plastica, il materiale che non muore mai e che, scambiato per cibo da mammiferi marini, tartarughe e uccelli, danneggia e spesso uccide parte della fauna ittica. Inoltre, le micro-particelle di plastica originate dalla disgregazione dei rifiuti, se ingerite dai pesci o altri organismi marini, contaminano la catena alimentare con effetti nocivi, a lungo termine, anche per l’uomo. L’anno scorso su un campione di 47 spiagge lungo la penisola sono stati contati oltre 33.000 rifiuti per una media di 714 rifiuti ogni 100 metri ad evidenziare quanto oggi sia importante preservare la costa ed il mare dal disinteresse e dall’abbandono.

Una presenza, sempre più ingombrante sulle spiagge (e non solo), è quella dei mozziconi di sigaretta, che rimane un’emergenza meritevole di essere segnalata, essendo gli stessi numerosi e difficili da eliminare con convenzionali operazioni di pulizia. Il problema, per anni, è stato ingiustamente trascurato. Uno studio di Enea e Ausl di Bologna ha evidenziato, tuttavia, che l’abbandono dei mozziconi implica il rilascio nell’ambiente di pericolose sostanze nocive e inquinanti (oltre alla nicotina, polonio-210, composti organici volatili, gas tossici, catrame e condensato, acetato di cellulosa). E in mare, secondo i dati del Programma delle Nazioni unite per l’ambiente (Unep), le cicche rappresentano ben il 40% dei rifiuti. Molti fumatori, però, continuano a usare scogli e sabbia come una comoda pattumiera. Oggi, in verità, esiste uno strumento normativo nazionale, già diffusamente applicato e fatto rispettare in altre città vicine (a Bari, ad esempio), che prevede multe esose -fino a 300 euro- per chi getta le ‘cicche’ su suolo pubblico. Serve (ed è ovviamente obbligatorio) che anche Molfetta si adegui. Magari, a cominciare dalle spiagge.

«È importante che la città recepisca l’annuale appuntamento di ‘Spiagge e fondali puliti’ non solo nella sua valenza simbolica, ma anche come opportunità di riflessione sui problemi, globali e locali», dichiarano i volontari. «Ed è importante che tutta la città se ne senta coinvolta, perché la cura delle spiagge è affare di tutti».

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