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Clamoroso schiaffo della Regione Puglia a Molfetta: la città è stata esclusa dall’elenco dei Comuni a prevalente economia turistica La sconfitta brucia perché la coalizione ciambotto ha sempre vantato amicizie importanti alla Regione Puglia e la capacità di intercettare finanziamenti regionali, europei e perfino… planetari
14 dicembre 2017

MOLFETTA – Esclusione a sorpresa per Molfetta e Trani dall’elenco dei Comuni ad economia prevalentemente turistica. Uno schiaffo alla città e all’amministrazione comunale che vantava legami con la Regione e in particolare con il presidente Michele Emiliano. Lo schiaffo fa ancora più male perché in precedenza, con l’amministrazione Natalicchio, Molfetta era presente.

Ma nel nuovo elenco, che viene aggiornato ogni 3 anni Molfetta è stata esclusa (solo 40 dei 54 Comuni sono stati riconfermati), mentre sono state inserite le città di Bitonto, Alberobello, Castellana Grotte, Conversano, Giovinazzo, Gravina, Monopoli e Rutigliano e solo 2 nella BAT: Barletta e Margherita di Savoia. La decisione è frutto dell’atto dirigenziale del Dipartimento del Turismo firmato ieri e che ha come riferimento la Delibera di Giunta Regionale n. 1017 del 2015.

L’inserimento in questo elenco ha dei vantaggi significativi, perché, oltre a certificare la vocazione turistica e artistica della città sul territorio, permette, per esempio, ai Comuni di applicare la tassa di soggiorno a carico dei turisti che alloggiano nelle strutture ricettive del territorio. Ma la cosa più importante è la possibilità di ottenere i fondi che la Regione mette a disposizione dei Comuni per il rifacimento delle arterie stradali di accesso ai centri storici e alle aree di interesse turistico.

Ora Molfetta dovrà aspettare altri 3 anni per ottenere questi benefici, sempre che l’amministrazione comunale non si rechi in delegazione implorante dal governatore Emiliano, di cui vanta l’amicizia, per modificare questa delibera. Difficilmente questo potrà avvenire, perché un’eccezione per Molfetta, comporterebbe la ribellione degli altri Comuni esclusi. Ma nulla è certo, perché in politica e soprattutto alla Regione Puglia, non si può “mai dire mai” anche se questo comporta dei pasticci come è avvenuto per la vicenda del Corecom, dove si è stati costretti ad aumentare da 3 a 5 il numero dei consiglieri, per accontentare le minoranze.

Intanto l’esclusione resta e brucia, soprattutto per chi oltre a vantare amicizie politiche importanti, si attribuisce anche la capacità di intercettare finanziamenti regionali, europei e perfino… planetari. E’ questo il segnale del cambiamento?

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