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Cittadella degli artisti c’è il bando per la gestione ma scontenta tutti
15 aprile 2017

Tra qualche settimana scadranno i termini per la partecipazione al bando per la gestione della Cittadella degli Artisti. Bando resosi necessario per selezionare un nuovo soggetto gestore della struttura per dare continuità ai progetti di riqualificazione urbana promossi e finanziati dalla Regione Puglia nell’ambito del programma regionale per le politiche giovanili ‘‘Bollenti Spiriti’’. La struttura, infatti, è chiusa al pubblico dal giugno 2016, dopo la conclusione del procedimento – avviato dal Comune di Molfetta – per la risoluzione del contratto con i precedenti gestori (l’ATI composta da Coop. Sociale Fantarca a.r.l., Coop. Sociale GEA, Fondazione V.M. Valente, Compagnia teatrale T. Fiorilli). Termine ultimo di partecipazione è fissato alle ore 12 del 27 aprile, esclusivamente attraverso la piattaforma telematica EmPULIA. Alla gara può partecipare qualunque organizzazione privata, in forma singola o associata, che abbia finalità culturali, artistiche, ricreative, socio educative e esperienza almeno triennale in una attività culturale, artistica, ricreativa o socio educativa. Altro importante requisito richiesto è l’iscrizione alla CCIAA (Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura) del territorio. Previsto l’obbligo del sopralluogo da parte di coloro che intendano concorrere al bando. La concessione ha durata di 5 anni a decorrere dalla data di stipulazione della convenzione ovvero di sottoscrizione del verbale di consegna se antecedente, Potrebbe essere rinnovata per un anno a seguito di verifica da parte della Stazione Appaltante (Comune di Molfetta) del buon esito della gestione. L’intento del Comune di Molfetta, come si legge nell’avviso pubblico affisso all’albo pretorio, è quello di «garantire l’operatività del Laboratorio Urbano riallineando la sua azione con il nuovo contesto economico e sociale, valorizzando l’investimento fatto, generando opportunità di apprendimento, lavoro e impresa in linea con gli obiettivi regionali ossia aumentando la vitalità giovanile nei settori di intervento, orientando le attività dei giovani artisti a nuove prospettive e allo sviluppo occupazionale, dando visibilità, valorizzando i talenti, promuovendo la comunicazione e sopperendo al bisogno di servizi, nonché di spazi ed attrezzature». Coloro che si aggiudicheranno il bando saranno chiamati a «gestire il laboratorio come spazio sociale prioritariamente dedicato ai giovani del territorio... mettere a disposizione spazi e attrezzature per consentire ai giovani cittadini e alle organizzazioni giovanili del territorio di imparare, fare esperienza sul campo e sviluppare progetti e attività. ad assicurare continuità e regolarità nella gestione. in una dimensione di completa autonomia finanziaria basata sull’offerta di spazi e servizi, sull’organizzazione di attività socio-culturali produttive, sui proventi di attività commerciali complementari e sulla ricerca di finanziamenti pubblici e privati, destinando gli eventuali utili derivanti dalla gestione dei laboratori allo sviluppo del Laboratorio stesso. ad assicurare una corretta informazione sulle attività, le iniziative e i progetti che verranno realizzati nel Laboratorio Urbano, garantendo la massima trasparenza». Alla luce delle linee guida “Buone pratiche dai Laboratori Urbani” facente parte della strategia “Laboratori Urbani, mettici le mani” elaborato dalla Regione Puglia, ci sono sei criteri essenziali: la stabilità (intesa anche come garanzia da parte degli eventuali gestori di mantenere uno staff di operatori stabili oltre a collaboratori saltuari o a eventuali volontari), l’apertura (dare spazio a idee e progetti delle realtà culturali presenti nel territorio, senza dimenticare la fruibilità da parte di tutti), vitalità (programmazione di attività diversificate che consentano ai giovani di confrontarsi con nuove persone, di fare nuove esperienze, di sperimentare), trasparenza (comunicazione delle attività, modalità di accesso ai servizi e alle attrezzature, rendiconto dei risultati raggiunti), sostenibilità economica del Laboratorio Urbano (valutazione realistica di uscite e ricavi attesi, alleanze tra pubblico e privato, sperimentazione di nuove forme di cooperazione, co-produzione, co-progettazione, co-working), missione sociale (nascendo in uno spazio pubblico, il Laboratorio Urbano deve essere a servizio del territorio e della comunità, coinvolgendo ogni segmento della popolazione, collaborando con enti e istituzioni, favorendo servizi e progetti dedicati a solidarietà, inclusione sociale, valorizzazione e tutela dei beni comuni). Confermate, ovviamente, le linee previste nell’atto di indirizzo a firma del Commissario Straordinario Mauro Passerotti, datato 2 febbraio, con il quale incaricava il settore Affari Generali – Cultura, coadiuvato dall’Ufficio appalti comunale, di predisporre e pubblicare l’avviso pubblico per la concessione della gestione della Cittadella degli Artisti. Il canone a base di gara è di 6.000,00 euro (oltre IVA se dovuta) e copre anche l’utilizzo di spazi e locali da destinare ad altre attività, anche di tipo commerciale (cinema, bar, libreria .). Il Comune, dal canto suo, elargirà un contributo straordinario per lo start up, pari a 36.689,81 euro (IVA inclusa se dovuta), per le attività di gestione laboratoriali da rendicontabili entro il prossimo 30 giugno. Si tratta di un residuo finanziamento regionale nell’ambito di “Bollenti spiriti”. La strategia è quella di individuare un soggetto gestore, al quale sarà affidata la struttura per cinque anni, che presenti un piano di gestione orientato all’autostenibilità (in altre parole che sia in grado di camminare sulle proprie gambe) e animi il territorio attraverso corsi di formazione, rassegne, seminari, festival, mostre e spettacoli. L’iscrizione alla CCIAA ha provocato reazioni diverse tra gli operatori culturali. Ci sono coloro che la ritengono una limitazione poiché taglierebbe fuori molte associazioni o piccole compagnie, costrette a consorziarsi con altri operatori. Altro è il parere delle compagnie, magari più strutturate, che evidenziano come la gestione di tale struttura sia particolarmente impegnativa e, dunque, richieda grande professionalità e anche capacità imprenditoriale. Basti pensare l’onere che l’affitto (sia pure minimo) comporta, al quale si aggiungono i costi per le utenze (elettricità ecc) e la guardiania. Oneri non semplici da affrontare in un settore delicato come quello artistico nel complesso panorama economico nazionale. Ciò non esclude il coinvolgimento del territorio e di tutte le realtà culturali, artistiche, musicali e teatrali cittadine. Ma bisogna distinguere tra la gestione economica propriamente detta e il protocollo di rete da stipulare tra le realtà territoriali. In tal senso uno scenario definitivo si potrà avere, forse, solo dopo l’insediamento della nuova amministrazione, del resto ormai imminente. Una ulteriore perplessità avanzata da molti riguarda l’effettiva capacità di utilizzo del contributo per lo start up. Come abbiamo evidenziato il bando scade il 27 aprile. La commissione giudicatrice si riunirà il 5 maggio. Considerando i tempi tecnici, le iniziative da coprire con tali fondi dovranno essere realizzate e rendicontate in poco più di un mese. E si tratta di un mese particolarmente impegnativo per la nostra città, considerando che proprio in giugno si terranno le amministrative. In ogni caso tutti gli operatori culturali del territorio sono fortemente interessati alla riapertura della struttura e, con loro, i cittadini. Del resto, come ha sottolineato un noto attore molfettese: «È l’unico teatro della città. Un teatro che dobbiamo proteggere e cercare di far vivere. È una sfida molto ardua ma le sfide non ci spaventano». Auguriamoci, dunque, che con l’arrivo dell’estate rifiorisca anche la Cittadella degli Artisti.

Autore: Isabella de Pinto
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