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Celebrati a Molfetta i 100 anni dalla fine della Grande Guerra 15-18
10 novembre 2018

MOLFETTA – Celebrato anche a Molfetta il centenario dal termine della prima guerra mondiale (1914-1918) in piazza municipio, nella sala consiliare del Comune con l’evento: “1914-2018, 100 anni dalla grande guerra”.

Organizzato da Mauro Binetti è stato promosso dalle associazioni Combattenti e reduci di guerra (A.N.C.R.), Ass. Mutilati ed Invalidi di guerra (A.N.M.I.G.) e l’istituto Nastro Azzurro.

Dopo il solenne canto dell’inno di Mameli, in aula il convegno è stato introdotto dall’avv. Francesco D’Elia, seguito dai saluti istituzionali dell’assessore alla Cultura e vicesindaco Sara Allegretta, dal Vescovo mons. Domenico Cornacchia e, in rappresentanza della Regione Puglia, il consigliere Domenico Damascelli che hanno sapientemente introdotto l’argomento.

La manifestazione, rivolta alle nuove generazioni ha avuto, volutamente, un pubblico principalmente composto da studenti dell’ultimo anno di scuola media superiore, accompagnati dai propri docenti, e da comuni cittadini. Ieri la sala consiliare è stata teatro di una lunga riflessione sugli aspetti della guerra e per un paio di ore i numerosi partecipanti hanno potuto assistere a importanti interventi e testimonianze, lo stesso Mauro Binetti ha espresso la volontà di porre come obbiettivo principale quello di portare coscienza per un argomento così delicato: La prima guerra mondiale.

E quale modo migliore se non interpellando il prof. Nicola Neri , docente di Storia della guerra presso l’Università di Bari al quale sono state poste domande che hanno portato i presenti quasi “indietro nel tempo” ; a partire dalle cause dello scoppio del primo conflitto mondiale, e quindi a quando, nonostante la finta calma in Europa le forze economiche e politiche di inizio Novecento fossero irrimediabilmente propense a un conflitto (grazie anche alla grande quantità di materiale bellico prodotto) e a come poi tramite il pretesto dell'assassinio di Francesco Ferdinando d’Asburgo; l’Europa e successivamente il mondo, affrontò uno degli eventi più segnanti del ‘900.

Interessante anche il sipario aperto in onore del ruolo della donna durante il periodo di conflitto; la donna infermiera impegnata nel campo di battaglia e soprattutto la donna che quando viene a mancare la figura dell’uomo impegnato in guerra, diventa il centro dell’economia; in quel periodo amministrare le fabbriche e lavorare in fabbrica diventa molto più comune per una donna. Possiamo riflettere sul fatto che questo tipo di libertà e indipendenza per una donna fosse solo un’utopia per l’epoca, basti pensare che il diritto di voto non viene riconosciuto alla donna prima del 1946.

Dopo il grande contributo prestato dal prof. Neri, importante è stata la testimonianza del dott. Giuseppe Saverio Poli che seppure non direttamente, ha conosciuto la guerra raccontata attraverso gli occhi del proprio padre: il combattente Gabriele Poli (1896-1982) capitano degli alpini -4 blocco artiglieria da montagna.

Il dott. Poli ha voluto lanciare ai presenti un forte spunto di riflessione e meditazione attraverso la rilettura delle lettere inviate dal proprio padre al fronte, perché nonostante la grande guerra possa sembrare un evento distante e lontano da noi in realtà vissuta dal proprio genitore diventa un vero e proprio sentimento. Rileggendo queste testimonianze cruente possiamo fare crescere dentro di noi la coscienza del ripudio della guerra, per fare in modo che questi episodi non vengano dimenticati, e che quindi non vengano commessi gli stessi errori.

Proprio in onore della commemorazione nella Sala dei Templari è stata allestita una mostra contenente una parte di divise, reperti, documentazione, foto e cimeli vari donati sia da privati che dalle varie associazioni Molfettesi che testimoniano la guerra vissuta dai nostri avi; suggestiva la presenza nel museo della divisa originale dell’alpino Gabriele Poli, perfettamente riposta in una teca.

Antonella Tatulli

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