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Approvato lo studio di fattibilità per l'apertura del parco di Mezzogiorno a Molfetta Per recuperare l'area verde di 28.300 mq l'amministrazione prevede un progetto con quattro aree con funzioni diverse singolarmente accessibili, gestibili e controllabili sia da parte del pubblico sia da parte di eventuali soggetti privati convenzionati. Il percorso verso il progetto esecutivo vedrà il coinvolgimento dei cittadini
14 agosto 2014

MOLFETTA - “Il Parco di Mezzogiorno è un bene comune strategico della città. Il primo passo per recuperarne la funzionalità è stato fatto. Adesso partirà un percorso che coinvolgerà il quartiere, le associazioni e i cittadini che hanno a cuore quel pezzo di città in cui non hanno potuto mai passeggiare, correre e giocare. Prevediamo una grande iniziativa la prima settimana di ottobre”. Così il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio presenta lo studio di fattibilità approvato il 13 agosto in giunta relativo agli interventi di riqualificazione del parco di Mezzogiorno.

“I sopralluoghi e gli accertamenti dell’ufficio tecnico – aggiunge l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Abbattista – ci hanno restituito un parco urbano gravemente compromesso. Impianti di irrigazione inutilizzabili, impianti elettrici senza più cavi oltre a tutte le strutture vandalizzate così come ampiamente documentato dalla stampa negli ultimi anni. Lo studio di fattibilità consente di inserire i lavori al parco nel Piano delle opere pubbliche. Da una primissima stima, rimettere in funzione il parco potrebbe costare fino al milione di euro”.
Il parco che si estende per 28.300 mq è stato intitolato nel 2009 in occasione del centenario dello scoutismo al suo fondatore: Baden Powell, ma non è mai stato aperto al pubblico per la sua complessa gestione e custodia. “Per questo motivo – spiega l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Abbattista – nella redazione dello studio abbiamo immaginato di articolare la sua superficie in quattro funzioni singolarmente accessibili, gestibili e controllabili sia da parte del pubblico sia da parte di eventuali soggetti privati convenzionati. Le quattro aree sono un’area giochi attrezzata interamente da realizzare, un’area con attrezzature e impianti sportivi con servizi igienici e spogliatoi disimpegnati dal parco, una terza area con percorsi ciclabili-podistici e attività culturali, vista la presenza del piccolo anfiteatro, e un’area relax con servizi di ristorazione e coperture leggere. Pensare a una manutenzione straordinaria del parco non basta. Serve immaginare da subito una gestione intelligente che consenta al parco, una volta riaperto, di non tornare mai più nelle condizioni impressionanti di degrado in cui si trova oggi".  
La copertura finanziaria degli interventi è assicurata dalla legge finanziaria 2009, utilizzabili per opere di carattere sociale e sportivo.
“Nelle prossime settimane – conclude il sindaco – sottoporremo la nostra proposta progettuale al confronto con i consiglieri comunali, le associazioni, i rappresentanti di Agenda 21, il comitato di quartiere, i partiti politici in un percorso partecipato con obiettivi e scadenze specifiche, così come con l’assessore Abbattista stiamo facendo per Piazza Principe di Napoli.  Serve un reale protagonismo da parte di tutti per definire non solo il progetto ma un piano di gestione diversificato per non commettere gli errori del passato e rendere vivo e abitabile dalle famiglie il parco urbano”.

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