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"Appaltopoli" e arresti a Molfetta. Rifondazione: il sindaco Minervini si faccia da parte! Basta tentennamenti, costruiamo l’alternativa
Pd. Minervini e Tammacco
08 giugno 2021

MOLFETTA - «Ancora una volta ci troviamo a dover commentare le inchieste giudiziarie legate all’attività di questa amministrazione Tammacco-Minervini-PD con la novità del coinvolgimento diretto del sindaco di Molfetta. Questa volta la magistratura prosegue il suo lavoro partito con l’inchiesta del novembre scorso legata agli appalti per i lavori pubblici di cui tanto il sindaco Minervini si è fatto vanto in questi anni. Anche in questa occasione non abbiamo alcuna intenzione di entrare nel merito delle indagini e chiediamo con forza che si faccia luce immediatamente di eventuali responsabilità – dicono Rifondazione comunista di Molfetta e Compagni di strada -.

Il problema per quanto ci riguarda è squisitamente politico, gran parte dei risultati di cui il sindaco si fregia portano la firma dell’ex assessore ai lavori pubblici, licenziato in fretta e furia.

Per questo il sindaco Minervini si autosospenda, in attesa di chiarire la sua situazione e per evitare la paralisi amministrativa. Meglio ancora se un gesto di alta responsabilità istituzionale come le dimissioni.

Molfetta ha bisogno di costruire una coalizione d’emergenza capace di spazzare via questa amministrazione e ogni sua componente che ha trovato nella figura del sindaco Minervini il punto di equilibrio di interessi particolari spesso in contrasto con il bene della città. A gennaio abbiamo lanciato un appello pubblico che a parte qualche contatto non si è concretizzato nell’inizio di un percorso. Non c’è più tempo di ragionare su equilibri e su stantii riti della politica che non esiste più, c’è la necessità di dare una scossa alla nostra città che solo la politica può dare e non certo le inchieste della magistratura. L’amministrazione Tammacco-Minervini-PD, compresi coloro che non hanno criticato per poi rimanere sempre sotto l’ala protettrice del sindaco Minervini, strappando magari un assessore dopo l’ennesimo rimpasto, devono essere consegnati alla storia più triste della nostra città. In una fase di emergenza sociale, economica e politica è necessario che i cittadini tornino a prendere in mano il loro futuro».

SUL PROSSIMO NUMERO DELLA RIVISTA MENSILE "QUINDICI" - IN EDICOLA QUESTO SABATO 12 GIUGNO - ARTICOLI, FOTO E COMMENTI SULLA VICENDA "APPALTOPOLI" CON L'ATTESO EDITORIALE DEL DIRETTORE FELICE DE SANCTIS "QUESTIONE MORALE E DIGNITA' PERDUTA"

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