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Aneb, recital di poesie e musica con Bianca Guaccero e Cosimo Damiano Damato giovedì a Molfetta "Eroine greche: lettere d’amore spedite dal mare" al Museo diocesano
17 luglio 2018

MOLFETTA - Un nuovo appuntamento culturale animerà l’estate molfettese. L’ANEB (Associazione Nazionale Educatori Benemeriti) sezione di Molfetta, presieduta dal prof. Michele Laudadio, ha organizzato per giovedì 19 luglio alle ore 20 presso l’Aula Magna del Museo Diocesano in Via Entica della Chiesa a Molfetta un “recital di poesie e musica dal titolo "Eroine greche: lettere d’amore spedite dal mare" (liberamente ispirato da "Heroides" di Ovidio), grazie anche all’interessamento del dott. Pietro Centrone.

Gli interpreti sono Bianca Guaccero e Cosimo Damiano Damato che ci condurranno in un viaggio poetico struggente nella mitologia greca attraverso l’epistolario tra le “eroine” ed i loro uomini. Nel recital, liberamente ispirato all’opera di Ovidio (scritta tra il 20 a.C. e il 2 a.C.), rivivono, prendendo corpo e voce, gli eroi leggendari della Grecia classica, Penelope ed Ulisse, Paride ed Elena, Ero e Leandro, Saffo e Faraone. A scandire le lettere alcune suite musicali dei cantautori italiani ispirate alla mitologia, fra cui “Il cielo capovolto, ultimo canto di Saffo” di Roberto Vecchioni e “Le sirene” di Vinicio Capossela” cantate in una veste minimale da Bianca Guaccero, che si rivela sofisticata interprete. Le liriche di canzoni come “Odysseus” di Francesco Guccini ed “Itaca” e “Ulisse coperto di sale” di Lucio Dalla vengono lette da Damato che ne riconsegna il prezioso valore drammaturgico della loro poetica narrativa, spogliate dalla musica e affidandosi alla forza delle parole. Un connubio per far danzare insieme letteratura e musica, tenute insieme da una sottile aura poetica.

Ovidio ci ha lasciato le lettere indirizzate dalle eroine greche ai loro uomini partiti per i diversi mari della vita ed in questo adattamento si dona voce anche alle risposte degli eroi, trasformando le lettere in un dialogo appassionato d’amore. Le elegie latine scavano nelle paure più ricorrenti dell'uomo occidentale, l’attesa, l’inquietudine, il peso e la libertà della scrittura poetica, le fragilità, la vita sentimentale lacerata e lacerante, le emozioni, l’abbandono, il viaggio, la conquista, il dolore, la sofferenza, la lontananza, l’infedeltà, le promesse, il patto sacro, la guerra il mare e le sue metafore, mettendo a nudo ferite mai risanate.

“Eroine greche: lettere d’amore spedite dal mare” si veste anche di un’aura laicamente sacra e civile, una supplica che abbraccia il pathos delle tragedie contemporanee di chi fugge ancora dall’eterna Troia per salvare l ’Odissea in fiamme che non riusciamo più ad amare.

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