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Aneb Molfetta: costruire ponti di pace. L'emozione sospesa, il ponte di Bari con l'ing. Valerio de Pinto
12 novembre 2016

MOLFETTA - La scorsa estate Papa Francesco, in occasione della GMG svoltasi a Cracovia, ha esortato migliaia di giovani provenienti da ogni parte del mondo, a costruire ponti di pace che abbattano l’odio, generatore, invece, di muri. Ha proposto un progetto di vita che preveda la creazione di ponti umani. Ed è proprio facendo riferimento al discorso del Pontefice, che la presidente dell’ANEB, Annetta La Candia Minervini, ha introdotto l’argomento della serata L’emozione sospesa: i Ponti – Il ponte di Bari; l’incontro si è svolto presso la sede dell’associazione in via Capitano de Gennaro, 23. Ha poi parlato dell’importanza rivestita dall’architettura nella società. “Essa determina la vita di un gruppo, si rapporta ai piani regolatori e all’assetto dei paesi. Si pensi all’Agorà, ai Bagni Termali, alla funzione dei Bagni Pubblici, questi luoghi hanno stabilito, nella storia, le interrelazioni tra persone”.

Subito dopo, ha lasciato la parola all’architetto ed ingegnere Valerio de Pinto (nella foto con Annetta La Candia) che ha presentato la grande varietà dei ponti d’Italia, di cui, per motivi di tempo, ha dovuto fare una cernita. “I ponti sono sempre esistiti in tutti i luoghi del mondo, essi sono certamente nati in seguito ad un evento casuale, come può esserlo un albero caduto su un corso d’acqua. Sulle alpi, per esempio, i ponti vengono ancora costruiti affiancando tre tronchi e riempiendo gli spazi rimasti. A sud di Salerno, nella città di Velia, troviamo l’arco più antico del mondo chiamato Porta Rosa, risalente al IV secolo a. C. e venuto alla luce con gli scavi, nel 1964: era un cavalcavia che univa le due case delle guardie poste a difesa della città. A Roma invece, si trova il Ponte Fabricio conosciuto anche come Ponte dei quattro capi, il più antico della città dopo la distruzione di Ponte Milvio. La particolarità di questa costruzione è data dalla creazione di un piccolo arco centrale. Esso, in caso di piena, fa in modo che il ponte non venga distrutto a causa della spinta dell’acqua.
In Sicilia, ad Adrano si può ammirare il Ponte dei Saraceni, risalente al IX secolo è di epoca romana e aveva lo scopo di unire Palermo a Catania, costituiva una via frumentaria per il trasporto del grano a Roma. La decorazione che lo contraddistingue è opera degli Arabi. All’XI secolo risale invece il Ponte della Maddalena a Lucca, chiamato Ponte del Diavolo a causa di una leggenda riguardante la sua costruzione. Molto famoso è il Ponte delle torri di Spoleto, anche grazie ad una serie tv molto seguita, Don Matteo. Questo ponte risale al XIII secolo ed era un acquedotto romano, la sua pietra di colore beige, investita dalla luce del tramonto, regala riflessi dorati molto suggestivi.
È la volta di un ponte unico al mondo, il Ponte Vecchio a Firenze, risalente al 1345 e a cui si va ad aggiungere nel 1565 il corridoio del Vasari. Inizialmente le botteghe del ponte vengono affidate ai macellai per toglierli dalle strade, ed essi iniziano a costruire abusivamente le proprie abitazioni sul retro delle botteghe, dando al ponte quell’aspetto inconfondibile. I macellai vi restano fino al 1593, quando Ferdinando I, che utilizzava il corridoio anche per le sue passeggiate, li manda via a causa del cattivo odore proveniente dalle botteghe e al loro posto subentrano gli orafi, che ancora oggi hanno sul Ponte Vecchio le loro botteghe. Nel 1567 nasce a Bassano del Grappa il Ponte Vecchio, costruito in legno da Palladio, che utilizza proporzioni del periodo classico.
Un altro ponte famosissimo è il Ponte di Rialto a Venezia, che assume la forma attuale nel 1591, con un progetto di Antonio da Ponte, che ne realizza una rielaborazione in chiave barocca. Nel 1832, nelle due Sicilie, Luigi Giura costruisce a Garigliano il Ponte Real Ferdinando per la connessione tra Napoli e Roma. Il ponte in ferro è decorato con colonne egizie e sfingi.
A Taranto invece viene costruito nel 1887 da Luigi Messina, il Ponte San Francesco di Paola, il primo ponte girevole d’Italia. Negli anni ’60 il boom economico e la nascita delle autostrade rivoluzionano il concetto stesso di viaggio; l’Autogrill è una nuova esperienza che si aggiunge al viaggio, e i pasti con vista sull’autostrada sono richiestissimi. L’architetto Bianchetti progettò per gli Autogrill Pavesi delle costruzioni sospese sulle autostrade, a cui potevano accedere viaggiatori provenienti da entrambe le direzioni di marcia. Nel 1976 a Potenza viene costruito il Ponte sul Basento dall’ingegnere Musmeci, 560 metri di ponte per superare più elementi: un fiume, tre linee ferroviarie e due strade principali della città.
Di recente costruzione è il Ponte della Costituzione, realizzato nel 2008 a Venezia da Santiago Calatrava, ma quello inaugurato da pochissimo, appena pochi mesi, è il Ponte asse nord-sud di Bari che, progettato dallo Studio Casado di Madrid, si classifica come il terzo ponte più grande d’Italia, già previsto da un piano regolatore degli anni ’60 per una città che, si immaginava allora, sarebbe cresciuta esponenzialmente, in realtà questo aumento demografico non è mai avvenuto e questo ponte collega zone della città che non sono nevralgiche. Inoltre, il progetto andava evidentemente studiato con maggiore cura visto che il ponte è dotato di una nuovissima pista ciclabile non utilizzabile dal momento che da un lato esso si collega alla 16 bis e dall’altro ad una strada a scorrimento veloce, che i ciclisti non possono percorrere.

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Autore: Marianna Palma
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