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Anche Molfetta si prepara al 4 novembre: celebrazioni per la festa dell'unità nazionale e delle forze armate nel 96° anniversario della vittoria della grande guerra “La Nazione celebra le sue Forze Armate per lo straordinario contributo dato all'Unificazione e alla costruzione della Patria”
01 novembre 2014

MOLFETTA - La Festa dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate sarà celebrata a Molfetta, in tre momenti significativi della mattinata di Martedì 4 novembre, con il seguente programma dell’Amministrazione comunale: alle ore 10.15, avverrà la formazione del Corteo delle Autorità Civili e Militari in Piazza Municipio, quindi alle ore 10.30 in Cattedrale sarà celebrata una Messa in suffragio di tutti i Caduti, mentre al termine il corteo raggiungerà la Villa Comunale per la deposizione di una corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti di tutte le guerre.

L’istituzione di questa giornata nazionale è stata finalizzata al ricordo di tutti coloro che hanno sacrificato il bene supremo della vita sia per un ideale di Patria che di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di ieri e di oggi.

La celebrazione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate, nel ricordo della Grande Guerra e del 96° anniversario della Vittoria, che sancì il compimento unitario della Nazione Italiana, si colloca nell'ambito del percorso storico della memoria, in occasione delle celebrazioni del centenario del primo conflitto mondiale, 2014 - 2018, che vede in tutta Italia una serie di iniziative culturali.

Si ricorda infatti, in questa data, l'armistizio siglato a Villa Giusti che il 4 Novembre 1918 pose fine alle ostilità tra l'Italia e l'Austria - Ungheria, conclusesi sul campo con l’efficace offensiva di Vittorio Veneto: la vittoria, frutto del sacrificio e dell'unità del popolo italiano, costò la vita a 689.000 italiani, di cui più di 500 molfettesi, mentre 1.050.000 furono i mutilati e i feriti.

I padri costituenti, nel 1948, definirono il 4 Novembre “Giorno dell'Unità Nazionale” attribuendo all'anniversario della vittoria del 1918 il più ampio significato di completamento dell'indipendenza nazionale'': un grande Presidente della Repubblica, come Carlo Azeglio Ciampi, ha affermato che in questa data “ la Nazione celebra le sue forze armate per lo straordinario contributo dato all'unificazione e alla costruzione della Patria''.

L’Associazione Eredi della Storia, la Fondazione ANMIG (Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra), l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci (ANCR) e l’Istituto Nazionale del Nastro Azzurro (sez. di Molfetta) stanno preparando diverse iniziative sulla Grande Guerra in occasione del centenario. Le sedi di piazza Mazzini n° 92 e di via S. Pietro n° 15 sono state allestite a musei sui molfettesi che vi presero parte. Si organizzano visite guidate per gruppi contattando il dott. Michele Spadavecchia (Presidente dell’Ass. Eredi della Storia): cell. 3494085528 o e-mail: micspad@libero.it oppure Sergio Ragno (segretario) al numero 3392028772 o e-mail: sergioragno@tiscali.it o l’Avv. Nico Bufi (Presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra): cell. 3490606878 o e-mail: anmig.molfetta@libero.it. Ricordiamo, inoltre, che il 2 Novembre presso la cappella del cimitero, alle ore 10, nella consueta cerimonia organizzata dal Comune di Molfetta, il Vescovo S.E. Mons. Luigi Martella celebrerà la Messa solenne in memoria di tutti i defunti; al termine della celebrazione eucaristica le associazioni combattentistiche e d’arma depositeranno una corona d’alloro presso le tombe dei caduti della Grande Guerra. Seguirà il consueto giro per le tombe dei cittadini illustri.

Tornando alla cronaca storica di circa un secolo fa, tra il 24 e il 27 Ottobre 1918, il Generale Armando Diaz ad un anno esatto dalla disfatta di Caporetto decise di lanciare la controffensiva finale contro l’agonizzante nemico: dopo due giorni di aspri combattimenti, nonostante l’ingrossamento delle acque del Piave a causa delle continue piogge, i soldati italiani con molta difficoltà riuscirono ad attraversare il fiume; il massiccio attacco condusse il regio esercito fino a Vittorio Veneto, dove conquistò la vittoria tagliando in due le armate austroungariche. Si completava così l’Unità Nazionale e Trento e Trieste furono liberate ed annesse al Regno d’Italia.

Il Gen. Diaz dette lettura al popolo italiano del seguente Bollettino della Vittoria:

 “ Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12.

La guerra contro l'Austria - Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.

La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.

La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati Maggiori e non meno di cinque mila cannoni.

I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

Armando Diaz”

Biagio Stoia

(Vicepresidente ANMIG Molfetta)

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