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Anche da Molfetta in tanti a Roma alla marcia di “Libera” contro le mafie
27 marzo 2024

ROMA - Le emozioni hanno una data ed un luogo ben preciso: Roma, 21 marzo 2024, manifestazione nazionale di Libera contro le mafie, in ricordo delle vittime innocenti di mafia.

Partenza da Molfetta nella notte, un gruppo eterogeneo, ragazzi, docenti, volontari, su pullman gremito proveniente da Bari.

I cori ben presto si abbandonano ad un torpore mentre le poche luci della città lasciano il posto a quelle di sicurezza dell’autostrada.

Autogrill gremiti di pullman, tutti direzione Roma.

L’arrivo alle prime luci della giornata ci regala una sempre splendida capitale, seppure in una periferia ove la stazione metro e mezzo e centro di aggregazione.

Il largo anticipo rispetto all’orario previsto per la partenza da Piazza dell’Esquilino del corteo, è tempo prezioso per riconoscersi negli stessi ideali, nelle stesse motivazioni per le quali giovanissimi e giovani con l’argento tra i capelli, hanno attraversato la Penisola.

Finalmente ci si mette in marcia a capo del quale corteo, resistenti al dolore che li ha colpiti, sfilano i familiari delle vittime, coi Sindaci e con il Presidente dell’A.N.C.I e Sindaco di Bari Antonio Decaro, che accoglie testimonianze di solidarietà da autorità e cittadini.

Roma si è svegliata e quel pallido sole delle prime ore, ha deciso di sfoggiare i suoi raggi più caldi per dare ufficialmente inizio alla primavera metereologica e alle coscienze più restie ad una presa di posizione contro tutte le mafie.

Trionfale appare il corteo mentre sfila tra i monumenti che sembrano omaggiare questi uomini e donne che invocano giustizia.

Il Colosseo, i Fori Imperiali e tutto il parco archeologico fanno da cornice ad un colpo d’occhio impressionante: il Circo Massimo gremito come neanche il più affollato concerto rock può vantare.

Voci decise, voci spezzate dall’emozione, voci giovani, voci di parenti delle vittime che si alternato per pronunciare i caduti per mano di mafia. E l’emozione ci assale quando il nome del compianto Sindaco Gianni Carnicella, a cui è dedicato il Presidio di Libera sezione di Molfetta, viene pronunciato.

Dietro ciascun nome c’era una vita e c’è una vita per chi è sopravvissuto.

Don Luigi Ciotti, all’indirizzo dei politici presenti, tuona: “Non rimanete dietro il palco, venite tra la gente!”

E invoca misure contro tutte le dipendenze, grazie alle quali la criminalità prolifera, ma non si deve pensare ancora ad una mafia che deve le sue fortune ai traffici di stupefacenti, al pizzo. La mafia più pericolosa è quella che si infiltra nei tessuti del potere politico, amministrativo, difficile da riconoscere e punire. Ed è anche sottovalutata ma altrettanto pericolosa la dipendenza dai social che ci rende indifferenti verso la sofferenza del prossimo.

Don Luigi Ciotti trasmette, a quasi 30 anni dalla nascita di Libera, la stessa inossidabile passione per la legalità, la recidiva resilienza contro i poteri forti.

Insieme si cammina.

Ed è subito speranza.

© Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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