Allarme cultura a Molfetta, siamo all’emergenza. L’amministrazione comunale è latitante. La denuncia di Sinistra Italiana
MOLFETTA – C’è un’emergenza cultura a Molfetta, sembra che l’amministrazione comunale che ha sempre vantato attenzione al settore, se ne sia dimenticata.
A denunciare questa situazione è il Circolo di Sinistra italiana di Molfetta: «Tutto il settore della cultura soffre una grave crisi e nella nostra città le compagnie teatrali e della danza sono ormai ferme dal marzo scorso.
Abbiamo sempre considerato la fruizione culturale al pari del consumo dei cosiddetti beni di prima necessità. Mai come oggi è necessario che l’amministrazione comunale individui azioni puntuali e strategiche, di sostegno agli operatori del settore cultura, arte e spettacolo.
Si devono individuare subito, attraverso la concertazione con gli operatori del settore, le azioni più importanti da realizzare nell’immediato futuro, sfruttando le opportunità legate alla bella stagione, con la possibilità di utilizzare spazi aperti che più facilmente garantiscono il distanziamento fisico.
Noi lanciamo una proposta: la nostra città è dotata di un grande contenitore culturale all’aperto: l’Anfiteatro di Ponente. Questo grande teatro, infatti, pur rispettando le norme predisposte per l’emergenza Covid19, potrebbe continuare a ospitare centinaia di persone.
Uno spazio che potrebbe da subito assicurare ospitalità, da ora e sino a settembre, a un calendario di rappresentazioni e di proposte culturali che diano spazio alle tante compagnie di teatro e danza o ai gruppi musicali presenti nella nostra città. L’Anfiteatro potrebbe anche diventare un cinema all’aperto.
Si potrebbe, inoltre, portare la cultura nelle periferie dislocando delle “arene” in tutti i quartieri cittadini, grazie al montaggio di palchi di piccole dimensioni, con amplificazione e agibilità, rispettando le norme vigenti in materia di sicurezza sanitaria a disposizione degli artisti che vorranno esibirsi secondo un calendario condiviso.
L’estate è partita, facciamo ripartire la cultura».