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Alla scuola Giaquinto di Molfetta convegno “Adolescenti 2.0: Quando la dipendenza da Internet diventa arma digitale”
14 febbraio 2018

MOLFETTA - Si terrà presso l'aula magna della Scuola  Secondaria “Corrado  Giaquinto” di Molfetta, martedì 27 febbraio alle ore 17, il convegno “Adolescenti 2.0: Quando la dipendenza da Internet diventa arma digitale”. 

L’incontro, conclusivo di un progetto che coinvolgerà nei prossimi giorni le classi terze della scuola secondaria, tratterà il tema della sicurezza della navigazione in Internet e aspetti psicologici e giuridici del bullismo sul web.  Interverranno la Dott.ssa Mariagrazia Petruzzella - Psicologa e il Dott. Michele Spadavecchia -Specialista in Pediatria.

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Gli adolescenti solo, perchè gli adulti no? Fanno un uso eccessivo di internet per soddisfare sul piano virtuale quel che non riescono a ottenere sul piano della realtà, fino al punto mdi percepire il mondo reale come un semplice ostacolo o impedimento all''esercizio della propria onnipotenza che sperimentano con immenso piacere nel mondo virtuale, trascinando con se anche i figli fino al punto di assumere vere e proprie patologie tipo la tolleranza (che comporta la necessità di aumentare gradualmente le dosi di una sostanza per ottenere lo stesso effetto(, l''astinenza (con comparsa di sintomi specifici in seguito alla riduzione o alla sospensione di una particolare sostanza), il "craving (o smania) che comporta un fortissimo desiderio di assumere una sostanza; desiderio che, se non soddisfatto, causa intensa sofferenza psichica e a volte fisica, con fissazione di pensiero, malessere, alterazione del senso della fame e della sete, irritabilità, ansia, insonnia, depressione dell''umore e, nelle condizioni più gravi, sensazioni di de-realizzazione e depersonalizzazione. E poi lo chat, dove uno è catturato dal piacere di poter liberare la sua fantasia presentandosi agli altri con un''identità sessuale o con caratteristiche fisiche, di età, di occupazione, di stato civile diverse da quelle reali. In questo modo chi chatta ha la possibilità di realizzare, anche se in modo virtuale, l''ideale del proprio Io, e di sentirsi finalmente ciò che vorrebbe essere e non riesce a essere. Resta il cybersesso, vera e propria dipendenza da sesso virtuale, dove la masturbazione individuale si arricchisce dci una rappresentazione condivisa. La possibilità di poter parlare senza censura, offerta dall''anonimato, consente di liberare tutte quelle fantasie, vissute fino ad allora in privato e talvolta con un senso di colpa, da cui la possibilità di condividere ci libera. Accade, però, che giocando con la perversione e l''allucinazione del desiderio ci si allontana dai rapporti sessuali reali che, rispetto a quelli virtuali, appaiono troppo insignificanti o troppo limitati dall''opacità della materia. Serve un intervento urgente per evitare problemi esistenziali fuori da ogni regola di vita sociale e civile.
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