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A Molfetta uno stadio di atletica che può diventare il più importante del Sud Inaugurata ieri la struttura intitolata a Mario Saverio Cozzoli
26 settembre 2020

MOLFETTA – È stata una grande festa dello sport quella che Molfetta ha vissuto nel pomeriggio di ieri con l’inaugurazione dello stadio di atletica leggera intitolato a Mario Saverio Cozzoli.

«È una grande incompiuta, come tante altre, che questa sera abbiamo portato a compimento – ha dichiarato il sindaco Tommaso Minervini a Quindici - era dal 2015 che i lavori erano sospesi. Ora, finalmente, li abbiamo conclusi dando una opportunità a tutta l’atletica del Centro-Sud… il progetto più immediato è quello di farlo vivere con la grande atletica».

Come è stato più volte ricordato la costruzione della struttura venne avviata in vista dei mondiali di calcio del 1990 poi abbandonata. Nel 2008 venne redatto il progetto preliminare per uno stadio di atletica omologato per ospitare gare nazionali e internazionali. Dopo 12 anni di lungaggini, errori, affidamenti e sospensioni, si è giunti alla inaugurazione di un complesso che vanta una pista a 8 corsie, 2 pedane per il salto in alto, 2 pedane per il salto in lungo, 2 per il peso, 2 per il salto con l’asta e una gabbia per i lanci di disco e di martello, 2 rettilinei di 60 metri e 2 pedane per salto in lungo e peso, riservate al riscaldamento degli atleti. Lo stadio è dotato di una tribuna capace di ospitare un migliaio di spettatori, di maxischermo e impianto di fotofinish elettronico (indispensabile nelle gare di velocità), di una sala stampa e servizi di supporto agli atleti.

Alla manifestazione inaugurale è intervenuto, oltre alle autorità civili e militari, il vescovo Mons. Domenico Cornacchia, il quale ha lodato l’opera, una struttura che «è una scuola di prevenzione». È innegabile, infatti che, lo sport sia prevenzione dai pericoli che possono deviare la vita dei giovani.

L’inaugurazione è avvenuta in coincidenza della settimana europea dello sport, intitolando lo stadio a una importante figura del nostro territorio: Mario Saverio Cozzoli.

A lui è stato dedicato un volume, a cura di Andrea Pepe, che ne traccia un profilo biografico attraverso i suoi scritti e alcune testimonianze. Ne è scaturito il ritratto di un grande educatore – come lo ha definito il presidente della FIDAL Alfio Giomi, il quale ha aggiunto «È una figura di cui abbiamo più che mai bisogno oggi. Le associazioni sportive sul territorio sono importanti agenzie educative. Lo sport aiuta a crescere».

Giustamente orgoglioso il figlio Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute (intervenuto alla manifestazione con il fratello Paolo) che, tra l’altro, ha posto in evidenza quanto il padre, in qualunque ambito della sua esistenza, abbia cercato di favorire il dialogo fra le persone.

Particolarmente apprezzato dal pubblico, che ha potuto accedere alla struttura rispettando le prescrizioni antiCovid, il bellissimo concerto della Fanfara del X Regimento dei Campania dei Carabinieri.

Non è passata inosservata la presenza della nuotatrice Rachele Bruni, atleta della Nazionale Italiana di Nuoto di fondo, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio.

Allestito anche uno sportello di Poste Italiane per ritirare l'annullo filatelico dedicato alla manifestazione.

Ma gli autentici protagonisti sono stati gli atleti che si sono sfidati nelle diverse discipline. Nel pomeriggio (sia pure con qualche ritardo sulla tabella di marcia a causa delle avverse condizioni meteo) si sono svolte le anticipazioni delle gare giovanili mentre, a partire dalle 19, si è svolto il Meeting Nazionale “Città di Molfetta”, con gare riservate agli atleti assoluti.

È con loro che la struttura ha acquistato realmente vita.

Ulteriori approfondimenti sul prossimo numero di Quindici.

@Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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