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A Molfetta fioccano pesanti multe delle polizia locale per le bici elettriche: la posizione dell’Unione consumatori
06 gennaio 2021

MOLFETTA - A seguito di controlli sul territorio comunale eseguiti nei giorni scorsi dalla Polizia Municipale di Molfetta, sono stati pesantemente sanzionati numerosi possessori di scooter elettrici, in quanto il loro veicolo non era munito di certificato di circolazione e immatricolazione, né di assicurazione e molto spesso il conducente era sprovvisto pure di patente e casco.

L'importo complessivo di queste sanzioni si aggira intorno ai seimila euro a cui va aggiunto anche il sequestro del mezzo.

“Ai nostro sportelli – spiega l’Avv. Antonio Calvani dell’Unione Nazionale Consumatori di Molfetta – si sono rivolti alcuni soggetti sanzionati e, per questo, riteniamo utile fare un po’ di chiarezza su alcuni aspetti che potrebbero creare confusione. Innanzitutto occorre precisare che non c’è nulla da eccepire sull'operato dei Vigili Urbani che hanno correttamente elevato le contravvenzioni in presenza di violazioni del Codice della Strada, piuttosto va censurato il comportamento scorretto di qualche rivenditore che, pur di vendere, ha rassicurato l'ignaro acquirente sulla possibilità di utilizzare un certo tipo di mezzo senza patente, targa e assicurazione, trattandosi di bicicletta elettrica.

In realtà occorre fare una distinzione netta tra le vere e proprie biciclette elettriche che sono dotate di un motorino che si attiva solamente pedalando e ne agevola l’andatura, e altri modelli che, pur avendo i pedali, sono da considerare veri e propri scooter elettrici dal momento che possono essere guidati semplicemente azionando l'acceleratore, senza alcuna necessità di pedalare. Questi modelli sono da considerarsi motoveicoli a tutti gli effetti che possono raggiungere velocità anche considerevoli e per i quali sono imprescindibili casco, targa, assicurazione, immatricolazione, revisione e patente”.

E' chiaro che se venisse accertato che l'acquisto del motoveicolo è stato effettuato in virtù della consulenza e delle rassicurazioni del rivenditore, quest'ultimo potrebbe rispondere dei danni subiti dall’acquirente sanzionato.

“Trattandosi spesso di un'utenza molto giovane – conclude l'Avv. Antonio Calvani – credo che occorra lavorare molto sulla educazione stradale nelle scuole, per informare adeguatamente i potenziali acquirenti, rendendoli più consapevoli nella scelta del mezzo e soprattutto più responsabili nell'utilizzo dello stesso”.

 

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